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sabato 29 luglio 2023

Rivista QUADERNI


  

SOMMARIO

 “QUADERNI” DEL NASTRO AZZURRO”

Anno LXXXIV, Supplemento XXIX, 2023, n. 2,

28° della Rivista. Aprile – Giugno 2023

www.istitutodelnastroazzurro.org, www.cesvam.org

 

Editoriale del Presidente Carlo Maria Magnan

IL MONDO DA CUI VENIAMO: LA MEMORIA

 

APPROFONDIMENTI

Francesco Maria Atanasio, La presenza italiana in Estremo Oriente XIX e XX secolo: diplomazia

              e forze armate.

Giovanni Riccardo Baldelli, Il Valore Militare e la Divisione “Perugia”…

DIBATTITI

Sergio Pirolozzi,Giulio Douhet, il generale che conquistò il cielo.

Giorgio Madeddu, Quando gli iglesiensi persero la medaglia d’oro al Valore Militare e né ricevettero in cambio,

             quattro d’argento. Il fatto dei Ponti di Santa Caterina del 17 gennaio 1973

ARCHIVIO

Massimiliano Monti, Origine, Sviluppo ed Organizzazione delle SS in Germania.

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE

Valentina Trogu, L’urbicidio di Civitavecchia, racconto di una storia attualizzabile.

Giorgio Madeddu, Il Cimitero Militare Italiano dell’Asinara. Anno 1916. Necessità di un restauro per una

                               questione di dignità.

 

IL MONDO IN CUI VIVIAMO: LA REALTA’ DI OGGI

 

UNA FINESTRA SUL MONDO

Antonio Trogu, New Start. La Russia ne sospendete l’applicazione

GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

Massimo Coltrinari, Lo Stato. Analisi parametrale. LO schema analitico degli scenari  Parte II

SCENARI, REGIONI QUADRANTI

Nicolò Paganelli,  Lo Stato. Analisi Parametrale. Il Messico

Posteditoriale

 

Segnalazioni Librarie. …

Autori. Hanno collaborato a questo numero.

Articoli di Prossima Pubblicazione.

 

                                     CESVAM NOTIZIE

I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno LXXXIII, VII, 2022, Luglio 2022, n. 78

I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno LXXXIII, VIII, 2022,  Agosto 2022, n. 79

I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno LXXXIII, IX, 2022, Settembre 2022, n. 80

“Quaderni” on line sono su: www.valoremilitare.blogspot.com

PER FINIRE

Massimo Coltrinari,  Il Valore Militare attraverso le Cartoline Militari ed oltre

 

INFO contatti e richieste a : segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

mercoledì 19 luglio 2023

INFOCESVAM MAGGIO GIUGNO 2023

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO X, 41/42 N. 3, Maggio – Giugno 2023, 1 luglio 2023

X/3/701 La decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di edizione di INFOCESVAM, 701 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Questo numero è principalmente dedicato all’aggiornamento dei progetti in corso e alla situazione dei master.

X/3/702 – Il dott. M.B., Master in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi, la prossima sessione estiva di laurea discuterà la tesi “Dalla legge 801/1977 alla legge 124/2007. L’evoluzione dell’Intelligence e dell’Antiterrorismo”.

X/3/703 Progetto 2015/1 Dizionario minimo della Grande Guerra. Il progetto è stato realizzato. È nella fase di divulgazione. Sono disponibili a chi ne fa richiesta 15 serie di 12 Volumi. Le Federazioni possono chiedere l’invio gratuito previo rimborso spese postali

X/3/704 Il dott. R.G., Master in Storia Militare Contemporanea dal 1792 - 1960, la prossima sessione estiva di laurea discuterà la tesi “Le prime fasi della battaglia di Francia. L’Attacco al forte di Eben Email 10-11 maggio 1940”

X/3/705 Progetto 2016/1. Dizionario mino della Guerra di Liberazione 1943-1945. Il progetto ha realizzato 7 volumi su 8. I volumi editi possono essere richiesti per l’invio gratuito dalle Federazioni, previo rimborso spese postali. Il Volume n. 1 sarà edito in occasione dell’80° anniversario il prossimo settembre

X/3/706– Il dott. DP. A.., Master in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi, la prossima sessione estiva di laurea discuterà la tesi “Il Ricorso alle nuove tecnologie e l’uso di Internet nella lotta al Terrorismo”.

X/3/707. Progetto 2017/1 La prigionia e l’Internamento. Pubblicati 4 volumi che sono a disposizione anche singolarmente. Il Vol. IV dedicato alla memoria è nella sua fase di manoscritto 5. Prevista pubblicazione per il mese di luglio 2023.

X/3/708. Progetto 2017/2 “I Soldati Italiani sulla Testa di Ponte di Anzio”. Pubblicato il volume I. Il Volume due è nella fase finale di manoscritto 5. Prevista pubblicazione a luglio 2023 o settembre ottobre 2023.

X/3/709. Con il mese di luglio iniziano le pubblicazioni della Collana I Libri del Nastro Azzurro – Serie Università con la pubblicazione di opere predisposte dai frequentatori di Master. I Volume sarà quello di Monica Apostoli “Il Genio Telegrafisti. Il 3° ed il 7° Reggimento Genio Telegrafisti

X/3/710. Il Dott. Roberto Olevano, già frequentatore di Master, ha predisposto la ricerca su “La prima Ritirata di Russia. 1812. (Titolo provvisorio) con la finalità mdi pubblicare un volume nella serie della Collana I Libri del Nastro Azzurro Serie Università.

 X/3/711 – Il dott. A.S.., Master in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi, la prossima sessione estiva di laurea discuterà la tesi “Il Terrorismo. Un fenomeno che non riesce a fermarsi”.

X/3/712 – Marco Montagnani, Presidente della Federazione di Asti, Consigliere Nazionale, ha predisposto come manoscritto 4 la ricerca “L’affondamento del Pirografo requisiti Conte Rosso24 MAGGIO 1941. La pubblicazione del volume è prevista per il prossimo ottobre 2023

X/3/713. Progetto 2017/2 Capire la Grande Guerra. Concluso. Sono stati pubblicati tre volumi (,13, n.14, n.15) La serie di tre volumi è disponibile alle Federazioni che ne fanno richiesta, salvo rimborso spese postali.

X/3/714 – La Dott.ssa G.M., ., Master in “Politica militare comparata dal 1945 ad oggi. Dottrina, Strategia, armamenti”, la prossima sessione estiva di laurea discuterà la tesi “La Legione romana attraverso “L’arte della Guerra” di N. Macchiavelli”.

X/3/715 – Progetto 2018/1. Le Leggi Raziali ed il Valore Militare. Progetto concluso. Sono stati prodotti tre volumi La serie è disponibile alle Federazioni che ne fanno richiesta, salvo rimborso spese postali

X/3/716 – Progetto 2019/1 “Il Corpo Italiano di Liberazione ed il Valore Militare. La ricerca è conclusa. Il volume è nella fase di predisposizione di Bozza 2. Sarà edito nel mese di luglio 2023. Le Federazioni possono chiederne 5 Copie ciascuna, salvo il rimborso delle spese postali. Sarà data comunicazione tramite la email “ricerca.cesva@istitutonastroazzurro.org

3/717 – Il dott. PP.S., Coeso di Aggiornamento e perfezionamento in  Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi, la prossima sessione estiva di laurea discuterà la tesi “HUMIT. Tecniche di interrogatorio negli Stati Democratici. Una riflessione etica alla luce del diritto umanitario internazionale”

X/3/718 - Progetto 2019/2 Le Vicende dei Militari Italian in Russia 1941-1953. È stato pubblicato il primo volume dalla serie. Il Volume 2 ed il Volume 3 sono terminati come manoscritto n. 5. Si attende la disponibilità della Tipografia al fine di procedere alla loro stampa e pubblicazione

X/3/719 il Dott L.A., Master in “Politica militare comparata dal 1945 ad oggi. Dottrina, Strategia, armamenti”, la prossima sessione estiva di laurea discuterà la tesi “Il Sistema Nike Hercules in Italia nel periodo della guerra fredda”.

X/3/720 – Progetto 2020/1 “La prigionai Italiana in mano britannica Kenya. Il Volume è nella fase di manoscritto 4.  Si prevede che per settembre p.v. si completa il manoscritto 5 e si avvii la fase di editing

X/3/721 – Progetto 2020/2 Le Riforme Militari tra il 1919 ed il 1919. Sono stati pubblicati Tre volumi che sono disponibili a richiesta, e come prassi, saranno inviati gratuitamente, salvo rimborso delle spese postali. Il Volume dedicato agli ordinamenti dal 1940 al 1946 è approdato alla fase del manoscritto 3

X/3/722 – Progetto 2021/2 Centenario della Traslazione del Milite Ignoto. Il progetto è concluso. Sono disponibili la medaglia coniata nell’occasione che si può richiedere a segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

X/3/723 – Progetto 2022/1 Implementazione Archivio Digitale. Vds Annesso a questo bollettino

X/3/724 – È in corso la definizione delle proposte per i titoli dei progetti 2024 al fine di aderire alla prevedibile richiesta del Ministero della Difesa – Gabinetto del Ministro.

X/3/725 – Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 settembre 2023. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.

lunedì 10 luglio 2023

Il processo comunicativo

 

 

Sergio  Benedetto  Sabetta

 

 

 

 

Introduzione

        Le tensioni provocate dalla  pandemia e  i  venti  di  guerra  che aleggiano su

varie parti del globo, hanno evidenziato la centralità del processo comunicativo in tu i suoi aspetti.

               La comunicazione crea la realtà o comunque la lettura che si può fare del succedersi degli eventi, dà rilevanza ad alcuni fatti tacendone o sminuendone altri, concentrando l’attenzione come delle lenti e in tal modo sottraendoli al campo visivo o peraltro deformandone la visione, magari sfumandola.

               Di ogni fatto si possono dare varie letture, come di una guerra, e nella comunicazione vi è la possibilità di imbastire nuovi tessuti sociali e quindi aree di influenza, come del resto nuove tipologie di consumi.

               La comunicazione è pertanto la premessa di una possibile guerra ma anche la sua conclusione, come la possibilità di evitarla, ma in essa vi è anche il nascondere le proprie ulteriori volontà.

 

Le reti di comunicazione

La nuova società dell’informazione procede con cambiamenti tanto rapidi da provocare una modifica nella percezione del tempo, una difficoltà di adattamento e di reazione.

Il tempo è assorbito in una rete informativa continua, dove prevale l’oggi e l’immediato sulla memoria stessa, mentre nell’immaginario vi è una tensione verso il futuro, su quello che sarà.

Naisbitt, nel moltiplicarsi dei contatti, prevede che vi sarà una crescita geometrica delle transazioni personali, con una conseguente esasperante crescita delle controversie legali, determinato anche dalla fuoriuscita dalle consuetudini comportamentali localistiche.

Come tutte le azioni umane vi sono ombre e luci, ad aspetti positivi si affiancano nelle nuove tecnologie delle negatività da governare, crimini informatici, violazioni della privacy, “scorie” di informazioni che creano rumori di fondo e confondono nelle valutazioni informative, una maggiore distanza tra vertici che controllano ed una base che solo apparentemente ha raggiunto una crescente eguaglianza, prevale l’opportunismo economico.

Uno dei problemi che emerge immediatamente dalle reti è la massa di scorie informative che volutamente vengono prodotte per scopi non dichiarati, queste si sommano a quelle che Eco definisce chiacchiere da osteria, le quali tuttavia nel mondo virtuale acquistano lo stesso peso di un dato certificato.

Emerge chiaramente la necessità di filtrare le informazioni avendo precisi i propri obiettivi, in modo che i processi vengano finalizzati ad essi e non il contrario, in questa attività diventa  sempre più necessario che siano i processi stessi a fornirci lo strumento adatto.

La rete dovrebbe diventare un sistema, non solo di social e di attività più o meno lecite, ma innanzitutto un contenitore di informazioni da tradursi in conoscenza e produzione di beni e servizi, vi è pertanto la necessità di definire un linguaggio comune.

Esiste una difficoltà data dall’evoluzione del linguaggio che anche nelle reti si verifica, anzi si accelera causa  l’avanzare impetuoso della tecnologia, così che linguaggi di pochi anni prima diventano illeggibili dai nuovi software, i linguaggi naturali sono frutto di una lunga sedimentazione accolta ed elaborata dalla specie umana, quelli artificiali all’opposto hanno durate ed estensioni limitate, sempre sostituiti.

Si è, quindi, cercato di costruire linguaggi flessibili, Deortouzos ha avanzato la proposta di utilizzare  moduli elettronici (moduli E), mentre Cerf e Robert E. Kahn hanno introdotto i “Knowbot”; tuttavia il linguaggio tra macchina ed essere umano è interno all’ambiente informatico e resta cognitivamente limitato, tanto da spingere Weiser a proporre la trasformazione dell’hardware in un elemento invisibile dell’ambiente.

Come è stato più volte osservato la comunicazione umana nella rete viene facilitata, le conseguenze a livello sociale sono la creazione di nuove “tribù elettroniche” sparse nello spazio, con un annullamento dei tempi, il rapporto spazio/tempo viene azzerato.

La mente non può essere vista in termini unitari e rigidi, anzi essa è costituita da un mosaico di capacità, tanto che Bruner sostiene la necessità che ciascun individuo costruisca una propria versione della realtà, questo presuppone l’educazione delle capacità critiche, ma anche il dovere di integrare e raffrontare tra loro queste visioni.

Ogni rivoluzione scientifica determina un cambiamento di paradigma, per cui è necessario un determinato lasso di tempo che Kuhn individua in circa 25 anni, ossia una generazione, vi è comunque la necessità per l’essere umano di categorizzare la crescente complessità per poterla gestire, teorizzandone le relazioni e le conseguenze sociali, economiche, tecniche, culturali.

Questo presuppone un continuo raffronto che necessita di “volontà” ma determina anche “fatica”, qualità che vengono spesso appiattite dalla quantità informativa, infatti, come osserva Mc Luhan, è la forma di quello che noi osserviamo che plasma la mente.

L’intercettività, la riflessibilità, la simulazione, le diverse prospettive e l’universalità, possono permettere una crescita culturale non fondata sulla passività, bensì sulla riflessione critica, faticosa nel costruirsi e lodata ma osteggiata volutamente nei fatti dal prevalere del puro lato utilitaristico ed economicistico.

Nozione fondamentale nel processo comunicativo è quella di “competenza comunicativa”, ossia la capacità di produrre e decodificare messaggi (Zuanelli), la quale comprende tanto l’abilità linguistica e grammaticale, che quelle sociali o semeiotiche, criterio fondamentale oltre all’accettabilità e alla grammaticalità delle frasi diventa l’appropriatezza; Berruto individua ed elenca una serie di competenze:

·        Competenza linguistica;

·        Competenza paralinguistica;

·        Competenza cinesica;

·        Competenza prossemica;

·        Competenza performativa;

·        Competenza pragmatica;

·        Competenza socio-culturale.

Nella realtà vi è un sovrapporsi di “reti” sociali e comunicative, non può pertanto esservi una comunicazione avulsa dall’ambiente in cui si forma e agisce, il “canale” è quindi parte del contesto in cui avviene l’intenzionalità dell’atto comunicativo (Ricci Bitti e Zani), su questo intervengono il rumore, ossia la predisposizione all’ascolto del messaggio, la ridondanza e l’eventuale feed-back, non necessario nella comunicazione scritta essendo essa spostata nel tempo.

Nel processo di codifica vengono coinvolti una serie di livelli interdipendenti e strettamente connessi: i livelli cognitivo, emotivo, affettivo e interpersonale.

I ricercatori della Scuola di Palo Alto (California), più precisamente Watzlawick, Beaurin e Jackson, hanno distinto in ogni comunicazione due livelli: il vero e proprio contenuto, nonché la relazione tra le persone coinvolte nella comunicazione, è tuttavia questo secondo livello (meta comunicazione) che meglio ne definisce i contenuti.

Nella comunicazione verbale sono disponibili due codici, uno analogico, che fa riferimento a tutti gli aspetti non verbali, l’altro numerico, consistente nella parola.

Nel primo vi è la semantica ma manca di una sintassi non ambigua, il secondo è efficace nello scambio di informazioni sugli oggetti, possedendo una sintassi logica complessa ma inadeguato nel definire le relazioni tra gli interlocutori (Scuola di Palo Alto), i due sistemi vanno combinati nel decodificare.

Vi deve essere consapevolezza della pluralità di significati che stanno alla base del segno, questo tanto per la diversità dei contesti che degli interlocutori, la comprensione varia anche all’interno dello stesso contesto con il mutare degli interlocutori, vi è quindi una continua azione di codifica e ricodifica che si cala in un sovrapporsi tra informazione trasmessa e impressioni ricevute (Goffman).

Secondo la Scuola di Palo Alto tutto il nostro comportamento è comunicazione, tanto da indurre Ekman e Friesen a individuare tre tipi di comportamento: informativo, comunicativo, interattivo; scopo di tale comunicazione è doppio, il primo di tipo “evoluzionistico”, adatto alla selezione naturale, il secondo “intenzionale”, di carattere socio-organizzativo.

La decodifica è un’operazione selettiva soggettiva, dove il significato percepito è più ampio di quello previsto originariamente dall’emittente, in questo processo intervengono vari fattori tra i quali: la sensibilità, l’attenzione selettiva, la categorizzazione, costituita a sua volta da un primo processo di   pre-attenzione e da un secondo di sintesi, dove le informazioni vengono collegate agli schemi e categorie concettuali di cui si dispone.

Altri fattori, oltre al contesto, sono le aspettative e la personalità, la quale ultima crea schemi interpretativi ricorrenti (Argyle).

Nei canali di comunicazione vi sono due elementi fondamentali:

·        Capacità, quantità di informazione che si può trasmettere in una certa unità di tempo;

·        Immediatezza, la rapidità del passaggio dell’informazione.

Nell’ipotesi di comunicazioni contraddittorie, deve essere valutato il “peso” delle singole componenti, considerando che nell’oralità la componente non verbale prevale sul detto.

I contesti sono gli insiemi che si costituiscono al momento della comunicazione, oltre il contesto linguistico dato dalla concatenazione lineare delle parole, si possono incastrare altri livelli contestuali, quale quello verbale-grafico. si vengono quindi a creare contesti espliciti e contesti impliciti, relativi alle conoscenze dell’ascoltatore o decodificatore sulla fonte, quest’ultimo è integrato in un contesto totale (Slama – Cazacu).

Si può concludere osservando che vari sono i possibili modelli elaborati sulla funzione del messaggio da quello di Jakobson:

·        Referenziale;

·        Emotiva o espressiva;

·        Conativa o persuasiva;

·        Fatica o di contatto;

·        Metalinguistica;

·        Poetica del linguaggio;

e quella di Scherer:

·        Referenziale o rappresentazionale;

·        Interpersonale o espressiva;

·        Di auto ed eteroregolazione  o di controllo;

·        Di coordinamento delle sequenze interattive;

·        Di metacomunicazione.

 

 

Informazione e persuasione nella comunicazione di massa

 

Lo sviluppo della ricerca è stato fortemente influenzato dai fatti ambientali, quali interessi governativi, industriali e commerciali, attività di lobbies, si può quindi considerare un primo approccio tra gli anni Quaranta e Sessanta come impostato sugli effetti a “breve termine” (Effetti limitati).

I media operano all’interno di una struttura sociale e culturale di relazioni, dove l’arrivo della televisione modificò il sentire, dalla fine degli anni Sessanta vi fu uno spostamento dell’attenzione verso i cambiamenti di lungo termine (Scuola di Francoforte), notando la maggiore efficienza dei media su temi posti fuori dall’esperienza personale immediata. Elementi che in un contesto globale vengono a prevalere, tanto che, in condizioni di incertezza e tensioni, i vari gruppi di interesse tendono a usare i media come mezzi di controllo ed influenza.

Partendo dalla distinzione operata da Klapper tra processi di “conversione” o “rafforzamento”  delle convinzioni ed opinioni, McQuail  opera una categorizzazione dei potenziali effetti dei media:

·        Provocare un mutamento deliberato (conversione);

·        Provocare un mutamento minore;

·        Facilitare un mutamento deliberato o meno;

·        Rafforzare la situazione preesistente, nessun mutamento mediante informazioni selettive;

·        Prevenire un mutamento, costruendo ideologicamente le barriere necessarie.

Secondo lo schema elaborato da Golding, una volta eliminati gli effetti a breve termine considerati come “deformazione” volontaria o involontaria, nel lungo termine si ha una “linea politica” se gli effetti sono deliberati, mentre se non deliberati si rientra nella “ideologia”.

Nel rapporto fonte-ricevente, French e Raven indicano cinque forme di potere comunicativo in cui il ricevente può essere influenzato:

·        Gratificazione nel ricevere il messaggio;

·        Coercizione, conseguenze negative nel non aderire;

·        Proprietà di riferimento, prestigio dell’emittente;

·        Potere legittimo, si ritiene che l’emittente abbia il diritto all’obbedienza;

·        Potere esperto, possesso di un sapere superiore da parte di esperti.

Trenaman sostiene da parte sua che l’efficacia del contenuto è legata alla ripetizione, alla costanza e alla situazione di monopolio, a questo deve aggiungersi che chiarezza e concretezza aumentano l’efficacia dell’argomento.

I mezzi di comunicazione di massa possono creare  panico o disordini mediante un “effetto contagio”, connessi alla risposta di panico sono l’ansia, la paura e l’incertezza in grado di precipitare le situazioni, ma anche l’incompletezza e l’inaccuratezza dell’informazione possono partecipare alla creazione del panico o disordini, per non parlare dell’effetto imitazione che si possono scatenare nei comportamenti individuali di tipo patologico (Phillips).

Già Lazarfeld individuava nella comunicazione di massa e in particolare nelle campagne mediatiche un flusso comunicativo a “due stadi”, distinguendo gli “opinion leaders” dal resto della popolazione, a questo aggiungeva una stratificazione della popolazione secondo interessi. In successivi riesami si è giunti alla conclusione che possano esservi più di due stadi nel flusso comunicativo, senza che questo escluda la possibilità di effetti diretti sulla popolazione.

L’attenzione e la percezione giocano un ruolo fondamentale, ma queste sono inglobate dalla “influenza personale” in cui vi è l’elemento della “componente ideologica” che crea una “protezione” strutturale e di legami personali (Robinson).

Sebbene si siano ampliate le fonti conoscitive, solo una minoranza attenta ottiene più informazioni reali, ampliando così lo scarto tra differenti gruppi di pubblico dove prevale la rilevanza della differenza sociale (Scarti conoscitivi – Tichenor), accanto vi è il potere della “strutturazione dei problemi” attraverso cui si determina l’agenda delle priorità, dirigendo l’attenzione e plasmando le cognizioni (McCombs – Show).

Se vi è un potere di definire l’agenda delle priorità, definendo le situazioni, può senz’altro concludersi che vi è una correlazione tra la definizione della realtà e le sue conseguenze reali (Thomas), noi viviamo su realtà sovrapposte tra microcosmo personale e macrocosmo composto da strutture più vaste.

Numero e varietà delle forme di comunicazione di massa ne favoriscono l’influenza, rappresentando la complessità dei relativi modelli (SlaterElliott), dobbiamo inoltre considerare la “variabile della competenza”, posseduta in misura diversa, che consente di elaborare le informazioni ricevute dai mezzi di comunicazione.

Nella costruzione della realtà sociale oltre alla “variabile della competenza”, interviene un secondo livello relativo al modo di porsi verso i media in forma “attiva”, critica, o puramente “passiva”.

La “percezione selettiva”, molto forte per la carta stampata, perde slancio nei mezzi di comunicazione fondati nell’immagine in movimento, intervengono tuttavia due ulteriori fattori: la “cumulazione” e la “consonanza”, si crea una “spirale del silenzio” (teoria della spirale del silenzio) che accelera l’effetto dei media seguendo i trends già presenti nella società.

L’isolamento dal gruppo sociale in cui vive risulta per il singolo una minaccia a cui reagisce con l’osservare l’ambiente e conformarsi, pertanto atteggiamenti eccentrici non sono sempre contrari al gruppo ma possono rientrare nel modello di gruppo e sono elemento di integrazione, dobbiamo considerare che la coesione nei gruppi non è scontata, ma deve essere continuamente rielaborata (Wolf), questo spiegano gli eccessi nelle tribù social.

Per Wolf i fattori che intervengono nel messaggio sono :

·        La credibilità del comunicatore;

·        L’ordine delle argomentazioni;

·        La completezza delle argomentazioni;

·        L’esplicitazione delle conclusioni;

ma questi parametri implicano una valutazione del destinatario del messaggio e possono essere superati dal martellamento della “cumulazione” e “coerenza”.

Noelle Neumann parla di effetti cumulativi, per cui i media hanno effetti in gran parte inconsci, le persone mescolano percezioni dirette con quelle filtrate attraverso i mezzi di comunicazione di massa in un unico blocco indivisibile, confondendolo con i propri pensieri e le proprie esperienze.

Le nuove tecnologie favoriscono chi è già ricco di informazioni, i quali sono anche in grado di evitare di rimanere vittime di un sovraccarico informativo (Modello del Knowledge – gap) , tuttavia gli scarti di conoscenza possono essere ridotti da “effetti – soglia”, quali la ripetitività dell’informazione o la diminuzione della motivazione.

Un modello che si differenzia sia dalla teoria della “spirale del silenzio” che dal precedente modello sopra descritto, è quello elaborato da Ball Rokearch e De Fleur detto della dipendenza dai media, dove l’attenzione si concentra più che sulla cumulatività delle influenze, sulla distinzione tra l’esperienza diretta e quella mediata attraverso i media in cui si analizzano i fattori sociali che ne ampliano gli effetti.

Le variabili che influenzano il sistema sociale e gli individui rendendoli sensibili ai media possono essere:

·        Variabili strutturali, relativi ai rapporti di interdipendenza;

·        Variabili contestuali, relativi ai caratteri ambientali,

·        Variabili mediali, tipo e quantità del sistema comunicativo;

·        Variabili interpersonali, relative alle attese e motivazioni dell’individuo rispetto ai media;

·        Variabili individuali, scopi personali raggiungibili attraverso i media;

vi è in questa prospettiva una cerniera tra le precedenti analisi macrosociali e le influenze a livello individuale.

Non si deve poi sottacere che i media soddisfano delle esigenze personali (modello degli “usi e gratificazioni”), queste sono determinate dalle situazioni sociali (Kurtz) che:

·        Producono tensioni e conflitti;

·        Consapevolezza di determinati problemi;

·        Soddisfare in modo vicario necessità non altrimenti soddisfabili;

·        Affermazione e quindi rinforzo di certi valori;

·        Fruizione di messaggi per ribadire la propria appartenenza a determinati gruppi sociali.

Pertanto vengono soddisfatti i seguenti bisogni (Katz – Haas – Gurevitch):

·        Cognitivi, conoscenza e comprensione;

·        Affettivo, estetici  ed emotivi;

·        Integrativi a livello individuale e sociale;

·        Evasione, allentando tensioni e conflitti.

L’azione comunicativa nell’età moderna, specie nei media, tende ad essere strumentale, difficilmente si può trasformare in una forma di socievolezza senza utile né calcolo, in quanto uno degli istinti evoluzionistici incorporati nei sistemi sociali è il controllo e l’influenza dell’altro , indipendentemente dai valori non materiali e di verità (Habermas).

La relazione comunicativa si fonda solo in parte sulla realtà, ma nella maggior parte sull’immagine che ciascuno si fa dell’altro, i messaggi vengono quindi confezionati e indirizzati in relazione a questa immagine come le reazioni comunicative che si ricevono.

L’elemento che collega il concetto di relazione e quello di comunicazione è lo scambio sociale, occorre considerare inoltre se si tratta di uno scambio ristretto inclusivo o generalizzato “a rete focalizzata sull’individuo” o “a rete focalizzata sul gruppo”, nella maggior parte dei casi la comunicazione è a livello ristretto, solo nei social si tende alla “rete focalizzata sul gruppo”.

Nel mondo virtuale si realizza quindi un sovrapporsi tra la rete del livello ristretto focalizzata sull’individuo e il livello più largo focalizzato sul gruppo, con un continuo rimando da una focalizzazione all’altra, dobbiamo considerare che uno degli scopi della comunicazione interpersonale è la soddisfazione dei nostri bisogni, in questi rientra il sostegno al concetto che il soggetto ha di sé.

Nei media, a causa dell’ampiezza dell’uditorio, si verificano due fenomeni: la strumentalizzazione e la volgarizzazione, o tendenza a privilegiare la quantità e l’effetto sulla qualità del messaggio.

In molti casi oggi i messaggi non arrivano al godimento estetico ma si limitano a rapportarsi all’azione, assolvendo pertanto una “funzione esemplare”, ossia esempio di azione, o una “funzione vicaria”, sostituendo l’impossibilità di una realizzazione, queste due funzioni talora coesistono.

L’individuo tende a muoversi secondo i valori appresi durante la socializzazione primaria (direzione tradizionale), tuttavia nel momento della crisi ed eventuale parziale estinzione dei valori tradizionali, si verifica o una “autodirezione”, se maturo e completo come personalità, altrimenti si verifica una “eterodirezione” (Riesman).

Nell’eterodirezione l’individuo perde ed è espropriato dei propri valori tradizionali, questa può avvenire o come autoeccitazione reciproca attraverso un movimento collettivo, oppure mediante la persuasione della comunicazione di massa.

Nel primo caso si traduce spesso nell’adesione ad un capo carismatico classico, impegnato o espressivo, di spettacolo, che favorisce un senso di solidarietà tribale.

 Il messaggio sembra essere accettato se vi è :

·        Credibilità della fonte;

·        Caratteristiche delle argomentazioni (veridicità, plausibilità, congruenza con le opinioni possedute e conoscenze precedenti);

·        Frequenza con cui viene esposta la notizia e le argomentazioni a sostegno.

La “persuasione” si basa sugli aspetti emotivi, mentre la “convinzione” su argomentazioni logiche, l’efficacia persuasiva si fonda sull’intrecciarsi della contestualità informativa con la presenza, concomitante o immediatamente precedente, delle reazioni emotive, con un minore coinvolgimento o una lettura successiva è più facile individuare le strategie persuasive messe in atto.

 

NOTE

 

·        Naisbitt J., Mega trends, Sperling & Kupfer;

·        Eco U. , Costruire il nemico e altri scritti occasionali, Bompiani 2012;

·        Bruner J.,  La cultura dell’educazione, Feltrinelli 2000;

·        Berruto G. – Cerruti M., Manuale di sociolinguistica, UTET 2014;

·        Dertouzos M. L. , La rivoluzione incompiuta , Harper Collins 2001;

·        Mc Luhan, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, 1964;

·        Klapper J. , Gli effetti della comunicazione di massa, ETAS 1974;

·         Mc Quail D. , Sociologia dei media, Il Mulino 2007;

·        Habermas J., La condizione intersoggettiva, Laterza 2007;

·        Katz D. , La psicologia della forma, Bollati Boringhieri 1979.