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giovedì 29 dicembre 2016

Albania. Convegno. "I Soldati Italiani in Albania: da occupatori a combattenti per la Lobertà"

Draft. 
ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO
PIAZZA GALENO  1  ROMA


CENTRO STUDI SUL VALOR MILITARE



OGGETTO. DOCUMENTO DI IMPIANTO.

Convegno
“Il Soldati Italiani in Albania: da occupatori a combattenti per la libertà”
Dalla crisi armistiziale alla costituzione del Comando Italiano Truppe alla Montagna

I BOZZA al 21dicembre 2016


Albania

Data 3 febbraio 2017 ( da stabilire definitivamente)
Luogo Roma, Istituto A. Gramsci.

Il Convegno si terrà su due tornate, una  di mattina uno di pomeriggio

Tema
“I Soldati Italiani: da occupatori a combattenti per la Libertà”

I Tornata   Mattina
                                                                                        

Saluti del  Presidente Nazionale del Nastro Azzurro o suo delegato
Saluti del Presidente dell 'Istituto “Antonio Gramsci”
Saluto dell'Ambasciatore di  Albania presso lo Stato Italiano

Presiede Amb. Mario Bova. Il Significato del Convegno

I RELAZIONE  Gen. Dott. Massimo Coltrinari, Direttore del CESVAM
          L'Albania e la crisi armistiziale italiana. Settembre-ottobre '43

II RELAZIONE  Prog. Giancarlo Ramaccia
         Il fallimento del  Fascismo.: per gli Italiani il momento delle scelte.

III RELAZIONE Dott. Giovanni Cecini
          La composizione militare del CITAM ad ottobre '43. Aggiornamenti

II Tornata

Presiede Massimo Coltrinari. Il Retaggio dei soldati italiani in Albania

I RELAZIONE   Dott. Qesari Edon
                            Una metamorforsi liberatoria. I partigiani italiani del Battaglione Gramsci in Albania tra nazionalismo e comunismo (1943-1944)

II RELAZIONE  Amb. Palumb Giufi
                             Albania (Titolo Provvisorio)
                           
Interventi e conclusioni


Massimo Coltrinari
Direttore CEsVAM

direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org

giovedì 22 dicembre 2016

Auguri!


A tutti i lettori di questo blog
 un sincero augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo
Massimo Coltrinari

domenica 18 dicembre 2016

Un Convegno su Siria, oggi,ieri, domani

ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO
PIAZZA GALENO  1  ROMA


CENTRO STUDI SUL VALOR MILITARE



OGGETTO. DOCUMENTO DI IMPIANTO. SEMINARIO DI STUDI 20-21 GENNAIO 2017 e 17-18 MARZO 2017.


Idea Centrale: individuare e definire i lineamenti per un seminario di studi che dia contenuto alla convenzione tra la Congregazione Internazionale Accademica Templare, d’ora in avanti Congregazione Templare e l’Istituto del Nastro Azzurro CESVAM al fine di sviluppare i contenuti del passato presente e futuro della condizione dei Siriani e dei Cattolici Siriani oggi nell’area conflittuale del Medio Oriente in una prospettiva, al termine della guerra in corso, di un ritorno a casa dei profughi ed emigrati. La attualizzazione dei principi che nel medioevo ispirarono l'impegno dei Templari ,come cavalieri e come militari in un ottica di contestualizzazione di fronte agli impegni ed alle esigenze della società contemporanea. Con particolare riguardo alle popolazioni cristiane ed alla luce del Valor Militare, inteso come strumento che i migliori possono mettere a disposizione dei più deboli

Luoghi e Date: Il seminario di studi si articola in due incontri, che si articolano in due giornate, a Roma ed in un Convegno in Calabria. Il primo incontro a Roma sarà il 20-21 gennaio 2017 ed il secondo il 17-18 marzo 2017. IL convegno di studi in Calabria nella IV settimana di settembre 2017.
Location: Gli Incontri a Roma si terranno nella Sala Grande della Presidenza Nazionale del Nastro Azzurro, Roma Piazza Galeno 1 – Viale Regina Margherita. Quella del Convegno sarà indicata dalla Congregazione Templare.

Lineamenti del Seminario
Il Seminario si articola in due incontri ed in  Convegno. Gli Incontri si articolano in due tornate, una dedicata alla geografia politico-sociale della Siria ed una dedicata agli approfondimenti di carattere storico.

 Venerdi 20 gennaio  ore 15-19,30 
Contenuti del Seminario I Tornata
Tema:  Il Medio Oriente dal Passato al Presente attraverso la storia del contingente Militare per             eccellenza: I Templari

Articolazione

Saluti del Presidente Nazionale del Nastro Azzurro. Gen. Carlo Maria Magnani
      
Introduzione al tema Seminario Direttore del CESVAM. Gen Massimo Coltrinari
Il perché di questo seminario: un tentativo di coniugare geografia e storia
  
I Intervento  S.E.R. Gran Maestro Fra Renato Mollica
- Storiografia Templare a presentazione dell'Ordine Internazionale Congregazionale Templare ”Jacques De Molay”
                        - L'impegno attuale dell'Ordine per la pace in Siria

II Intervento P. Archimandrita Mtanious Hadad B.S
                    Comprendere la Siria, dal passato al presente
     
Sabato 21 Gennaio  ore 09-12,30          
Contenuti del Seminario II Tornata

Introduzione del tema Seminario. Rappresentante del CESVAM. Da Designare

I  Intervento   S.E.R. Gran Maestro Fra Renato Mollica
                        Il Valore Militare della Cavalleria nell'Evo di mezzo interpretato dall'impegno                              odierno

II Intervento   S.E. Gran Cancelliere Fra Giorgio Vizzari
                        Processus contra Templarios – Presentazione della “Pergamena di Chinon”

III Intervento  Direttore CESVAM Gen. Massimo Coltrinari
                         La tecnologia militare dal 1000 al 1300. Aspetti terrestri

IV Intervento Conferenziere CESVAM Avv. Alfonso Licata
                        La Cartografia del 300 e Lanzerotto Malocello

  Dibattito e conclusione II Giornata

Venerdi 17 Marzo  ore 15-19,30 
Contenuti del Seminario I Tornata
Tema: Comprendere la Siria: dal Presente al Futuro

Articolazione

Saluti del Presidente Nazionale del Nastro Azzurro. Gen. Carlo Maria Magnani
     
Introduzione al tema Seminario Direttore del CESVAM. Gen Massimo Coltrinari
Coniugare storia e geografia per comprendere il futuro
    
I Intervento Congregazione Templare S.E.R. Gran Maestro Fra Renato Mollica
                        La Congregazione Internazionale Accademica Templare I casi reali del suo impegno                  sul campo

II Intervento P. Archimandrita Mtanious Hadad B.S
                        Comprendere la Siria, dal presente al futuro. Emigrati ed immigrati, il ritorno in              Siria

Sabato 18 Marzo. ore 09-12,30           
Contenuti del Seminario II Tornata
Tema: Comprendere la Siria: dal Presente al Futuro. Immigrati ed emigrati,ritorno in patria.

Introduzione del tema Seminario. Rappresentante del CESVAM.

I  Intervento   S.E.R. Gran Maestro Fra Renato Mollica
                        Il Valore Militare nell’evo di mezzo interpretato dall’impegno odierno. La realtà              operativa

II Intervento  Direttore CESVAM Gen. Massimo Coltrinari
                        La tecnologia militare dal 1000 al 1300. Aspetti Navali

III Intervento Conferenziere CESVAM Ten. Col. Gianluca Bonci
                        La Guerra in Siria 2012-2016.Prospettive di soluzione per la conquista della pace.

  Dibattito e conclusione II Giornata

Roma 15 dicembre 2016

Massimo Coltrinari

direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org


mercoledì 30 novembre 2016

Roma. Borgata del Trullo.

 ( da www.montecervino,roma.it)*

TRULLO:  A PRIMA VISTA UN SIGNIFICATO INQUIETANTE


Trullo è il nome che è stato dato nel 1940 alla Borgata sorta sulla via Portuense per ospitare in gran parte gli Italiani espulsi dalla Francia in quegli anni. Il primo significato della parola Trullo si può ricercare nel vocabolario della lingua italiana. Prendendo il vocabolario Zingarelli  il significato di Trullo è riportato come segue: sorta di abitazione di forma rotonda a tetto conico. Il pensiero subito corre a i Trilli di Alberobello, in Puglia, famosissimi e notori ogni oltre dire. Se come sostantivo ha questo significato, come aggettivo trullo assume il significato di grullo che assume vari significati riportati sempre dal vocabolario Zingarelli quali stupido, imbecille, stordito, melenso, minchione, ingenuo, credulone, citrullo ecc. In pratica un significato molto negativo. Altri vocabolari consultati[1] come il Nuovissimo Melzi ed il Garzanti, in linea generale confermano la versione data dallo Zingarelli. Lorigine etimologica del termine trullo deriva dal greco trullos, che conferma i significati di sciocco, stupido ecc.
La cosa sorprendente che gli stessi vocabolari danno anche un altro significato, ancora più imbarazzante. Scrive Venditti.
Tornando ad esaminare lo Zingarelli notiamo che dinanzi al nome trulloè apposto un asterisco, il quale sta a precisare che, se usato come sostantivo maschile singolare, trullo ha anche il significato di rumore o scoreggia. La stessa cosa ci dice il Palazzi. Il Garzanti aggiunge che esiste anche il verbo intransitivo trullare che significa:fare peti, ovvero spetezzare. Questo verbo fu usato perfino nel XXVIII canto dellInferno di Dante nellendecassillibo.
rotto dal mento infin dove si trulla.
Per terminar con queste consultazioni torniamo al Nuovissimo Melzi e ci accorgiamo che le cose non cambiano; il significato del sostantivo trullo viene anche qui illustrato con le due sopracitate parole chiaramente sconcie, che confermano quanto abbiamo appena scoperto.[2]

 La domanda che ci si pone è questa: come è possibile che un quartiere o una borgata come era allinizio venga denominata con termini di così grave e maldestro significato?  Per il momento ci accontentiamo di aver posto questa domanda, a cui daremo risposta nelle note a seguito.



* Per coloro che non si accontentano di frequentare solo l'università

[1] Le note qui riportate sono tratte da Venditti E., Il Trullo. Origini e vicende storiche della borgata a cinquantanni dalla sua nascita nellantico territorio portuense ricco di memore del passato. 1939-1989, Roma, Comitato Catacombe di Genenrosa Opzione XV, 1989
[2] Ibidem pag. 14

venerdì 21 ottobre 2016

Un Aiuto per i Terremotati

Carissimi Amici, 
ben consapevoli del Vostro  buon cuore, desideriamo sottoporre alla Vostra attenzione un'iniziativa che può risolvere almeno in parte le sorti di aziende in crisi per il terremoto, difendendo l'economia del disastrato territorio e cercando di salvaguardare un bel po' di posti di lavoro.
Dalle zone terremotate, da persone di estrema serietà, ci è giunto il sottostante messaggio.
" Buongiorno! Magari per Natale facciamoci un pensiero Di seguito nomi e recapiti di piccole aziende a conduzione familiare che vendono prodotti tipici di Norcia. Acquistandoli si darà un contributo importante alle tante famiglia in difficoltà. Ci sono persone che hanno questi prodotti in magazzini considerati a rischio frana ma che non si allontanano per paura di essere derubati di quel poco che gli è rimasto... perchè in queste situazioni, è indecente anche solo scriverlo, sono tantissimi i furti "facili" da parte di persone ignobili che approfittano delle sventure altrui. Aiutiamo queste famiglie, acquistiamo i loro prodotti e divulghiamo questo messaggio tra amici e parenti.” 
Nel caso possiate dare una mano, non escludete l'ipotesi di farlo per aiutare gente che ha perso la gioia di vivere, la sicurezza del domani ma, come ci appare, non la dignità.
La Guardia di Finanza di Spoleto, contattata al riguardo da Uno di Noi, ha escluso che ci possano essere situazioni truffaldine.

 
Il botteghino della GriciaNegozio provvisoriamente chiuso ma disponibile per spedizioni
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Il Norcino di Campi di NorciaSalumi artigianali di Norciawww.ilnorcino.net


Norcineria F.lli AnsuiniAperto
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Azienda agricola Sibilla di Foglietti Enricovendita su appuntamento e spedizioni
confetture composte salse dolci succhi e sciroppati
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Miele il Massaro di Norcia e Castelluccio
Miele, confetture e prodotti derivati
Disponibile per spedizioni e acquisti
Www.ilmassaro.it



Norcia Food OnlineNorcinerie, salumi e formaggi
Disponibile per spedizioni
 www.norciafood.it



 Inoltrate ad Amici e conoscenti questa email.
Grazie a Tutti , e ........... a presto

150° Corso “Montello”

sabato 8 ottobre 2016

Cesena Terza Eta 14 ottobre 2016

Credo di far cosa gradita inviando copia della conferenza del Prof. Romano Pasi tenutasi il 4 ottobre 2016 all’Università della Terza Età di Cesena, sul tema:

Maurizio Bufalini: un grande medico, protagonista del Risorgimento






MAURIZIO BUFALINI

Venire a parlare di Maurizio Bufalini a Cesena mi ha un po' spaventato e intimidito, con la strana sensazione di essere uno che voglia andare a vendere vasi a Samo. Si è vero ne ho scritto tanti anni fa una biografia, quasi 15 anni fa, quando non ero così ancora così vecchio come sono ora, convinto allora di aver visto tutto o quasi su d;lui, ffid & ora ne ho qualche dubbio ,(ffi nonostante ciò continuo a credere di potere lavorare ad altri libri. Ma il giudicare di se stessi è una di quelle ardue imprese che può riservare, lo so, qualche spiacevole sorpresa. Va bene, torniamo al nostro Maurizio, che ebbe la fortuna di nascere in una famiglia di medici, di avere un padre medico condotto di chirurgia a Cesena, Jacopo, che si era laureato a Firenze con il più noto e famoso chirurgo di allora il Prof. Angelo Nannoni e che godeva la stima di un Michele Rosa e di un Antonio Testa. Suo padre Jacopo era nato nel L743 e morì nel 1815. ll figliolo Maurizio scrisse poi le lodi di questo suo padre, valente medico. A sua volta Maurizio era nato a Cesena il 4 giugno 1787 (due anni prima, quindi della rivoluzionefrances€), e morì a Firenze il 31 marzoL875, percui nella sua vita passò dalle ripercussioni napoleoniche, alle varie insurrezioni e guerre risorgimentali, fino a vedere prima di morire l'ltalia unita, con una vita passata tra le polemiche e le sventure familiari. A 16 anni, dopo le scuole secondarie che riteneva che poco gli avessero giovato, scelse di fare il medico e s'inscrisse alle lezioni di Michele Rosa, che si era trasferito a Rimini, dopo la soppressione dell'Università modenese con l'invasione dei francesi, dove aveva la cattedra di Clinica Medica. Michele Rosa era un personaggio notevole, si era formato a Bologna con il Beccari e a Padova con il Morgagni, il grande anatomista, che legava le sue indagini anatomo-patologiche ad una corretta interpretazione dei sintomi. ll Rosa era un sostenitore della Vis medicotrix noturoe percui riteneva insite nell'uomo capacità di autoguarigione. Per due anni seguì le sue lezioni, poi dovendo iscriversi all'università, il Rosa stesso lo raccomandò al prof. Testa, che allora aveva la cattedra di Clinica medica a Bologna e nel novembre 1805 venne qui accolto nel secondo anno di medicina. Si laureò nel 1809. Già stava prevalendo, però, a Bologna ed altrove la medicina sistemica vitalista, una dottrina del tutto diversa da quella insegnatagli da suo padre, dal Rosa e anche dal Testa. lncuriosito volle nello stesso anno della laurea trasferirsi a Pavia e seguire le lezioni dello Scarpa il grande anatomista dell'orecchio e del sistema nervoso fino all'estate del 1810 e poi andò a Milano nel covo del vitalismo, dove allora insegnava il Prof. Giacomo Tommasini, che aveva di poco riformato il pensiero vitalista di Giovanni Rasori, basato, a sua volta sulla dottrina del Brown. Si trattava di un principio unico che spiegava tutta la patologia e trova il favore del nuovo clima napoleonico e ed il Tommasini era acclamato il nuovo capo scuola della medicina italiana. La salute consisteva nell'equilibrio tra lo stimolo e i gradi dell'eccitabilità. La malattia si aveva per eccesso o difetto di stimolazione. ll Bufalini tornò a Cesena sicuro che la dottrina che credeva di aversvelato tutti imisteri delle malattie in base ad un unico cervellotico principio, era sbagliata, ma godendo essa allora il favore dei consensi della medicina ufficiale, sapeva anche che sarebbe, nell'affrontarla, stato solo contro tutti. Tornò a Cesena e nel 1810 cominciò a lavorare nell'Ospedale degli esposti. Nel 18L1 diventa medico coadiutore dell'Ospedale. Tutta la problematica dei cronici, dei turni delle infermiere, dello scarso finanziamento, lo tormentano continuamente. Nel L813 è nominato medico cosiddetto assoluto. Denuncia pure alle autorità inumerosi casi di pellagra nelle campagne cesenati. La pratica ospedaliera lo convince, intanto, che la conoscenza medica si reggeva solo sull'osservazione e sull'esperimento. Scrive così un Soggio sulla dottrina dello vito, é questa sua opinione in via prowisoria la fa leggere al vecchio Rosa. ll Rosa, ormai agli ultimi giorni della sua vita, lo approvò e lo incoraggiò, ma non potè vederlo pubblicato nel 1813 nella forma definitiva e nemmeno le ingiuste polemiche che suscitò. La dottrina vitalista, sosteneva, in base ad un unico astratto aprioristico principio voleva spiegare tutte le malattie, mancava di osservazioni basate sull'anatomia, sulla clinica, sulla microscopia patologica. 2 ll fenomeno vita ha una sua base organica complessa, con fenomeni fisici e chimici, che vanno studiati sperimentalmente nella loro reale concatenazione. La sua concezione, poi, che si rifaceva alta scuota salernitana e allo sperimentalismo galileiano, voleva una base materiale alle patologie- Le sue predilette letture di filosofi erano poi quelle di Locke, Condillac e Stuart Mill, filosofi pragmatici di una reattà immanente da conoscere in via sperimentaBf6 confortavano. Le sue idee gli diedero una fama, ma guai ed opposizioni a non finire, e anche perdere it suo posto nell'Ospedale di Cesena. Egli precedeva di 50 anni il lavoro di Claude Bernard sul metodo sperimentale, ma ci sono conseguenze serie per i precursori, lo sapete bene. Per fortuna il prof. Antonio Testa, ordinario di Clinica Medica, nell'ottobre 1813, ormai in cattive condizioni di salut€, € che aveva apprezzato it suo Saggio sulla dottrino dello vita, che aveva assestato un duro colpo al traballante edificio dei controstimolisti, lo chiamò a Bologna per farsi sostituire da lui nelle lezioni. Eglitrovò il mondo accademico e studenti ostili e schierati compatti con il Vitalisffio, disertare le sue lezioni. Finito il corso il Bufalini tornò a Cesena mortificato e depresso. lntanto, il Testa morì e la cattedra andò a concorso, & fu vinta dal Tommasini, che non ne prese possesso. Dot'era il Tommasini prendeva già mille scudi e a Bologna ne davano solo seicento. All'inizio dell'anno scolastico 1814-L5 richiamarono Bufalini a riprendere il suo posto come assistente, ma questa volta le sue lezioni cominciarono ad affascinare gli studenti. lntanto, net 1815 l'era napoteonica era finita, il Tommasini venne chiamato a ricoprire la sua cattedra, e Bufalini se ne tornò subito a Cesena, per non dover condividere come suo assistente le lezioni sul vitalismo. Poi le cose andarono in realtà cosi: ll papa pio Vll, Chiaramonti cesenate, era tornato a Roma, e mons. Giustiniani venne a reggere l'università a Bologna e licenziò tutti iprof. universitari, perché non voteva rimettere in cattedra chi dispiaceva al governo pontificio, ma fece chiedere al Bufalini, attraverso il fratello del papa, Don Gregorio Chiaramonti, se accettava di ricoprire la cattedra. Bufalini gli disse che avrebbe preferito quella di Patologia generale, ma netla lista mandata a Roma vi figurava per la Clinica Medica. lnformato il Tommasini dal medico personale del papa della cosa, egli supplicò il papa che lo confermasse nella cattedra coll'onorario di mille scudi. ll papa acconsenti e il Bufalini rimase a spasso. Si aprì una parentesi buia nella vita cesenate di Bufalini. Suo padre morì il L7 novembre L8L5. Ebbi egli stesso, oltre a problemi economici, anche problemi seri di salute. Poi gli morì un figlioletto di 10 mesi, affetto da pertoss€, € sottoposto a salassi. ll salassare, in quest'epoca, era purtroppo ritenuto un rimedio utile in tutti i fenomeni flogistici e febbrili, con le conseguenze negative immaginabili. La Comunità di Cesena, però, gli diede una piccola pensione. Egli riuscì, intanto, a condurre alla fine una sua memoria scritta sulle malattie da lui curate, specialmente numerose quelle da tifo, quando era nella Clinica Medica di Bologna. Dove introdusse per primo l'uso della cartella clinica all'ingresso di ogni malato in Clinica, nella quale registrava la sua storia, gli esami e le cure. Certo, egli sosteneva che la malattia si doveva studiare sul malato e non ricavarla da principi o teorie. Si dovevano sottoporre ad attenta analisi isintomi, le cause, il decorso della malattia ed irimedi e si dovevano confrontare sempre i risultati necroscopici con i sintomi della malattia precedente, ed i rimedi adoperati. Egli riprese la sua attività professionale a Cesena nel L817 in concomitanza con lo scoppio di una grave epidemia di tifo petecchiale. Ed in questo caso era il medico più preparato ad affrontarla, per averla curata anche a Bologna. Scrisse nel L819 un'opera poderosa, quei Fondamenti di fisiologio onalitica stampati a Pavia, che resta il primo testo basilare ad ogni sviluppo della futura Patologia generale. Nel 1823 pubblicava in latino un testo di farmacopea De medicamentorum virtutibus recte dijudicantis. Dissertatio, che evidentemente fu ritenuto utile, perché il Dott. Francesco Nobili nel 1826 lo ripubblicò tradotto in I i ngua. L'incauto Bufalini scrisse nel 7825, in italiano stavolta, lntorno ollo medicina anolitico. Cicolote di M. B. in opologia dei medici italioni e di se medesimo e in risposta od olcuni articoli del giornole dello nuova dottrina medica italiana. L'invito costante all'attento esame dei fatti, di seguire il 4 metodo galileiano nella ricerca scientifica, bastò questo per scatenargli le ire degli ambienti clericali e di accusarlo di materialismo e di ateismo, che non era un'accusa da poco nello Stato della Chiesa. Tutti coloro che studiano i fenomeni naturali, che sono alla base della vita non si possono accusare di materialismo, egli si difese. Costringere gli uomini a scegliere tra scienza e religione gli parve solo <>. Lo scienziato studia nella natura quelle leggi che nella natura sono state poste dal Creatore. Anche il prof. Tommasini prese la penna per controbattere le opinioni del Bufalini. ll Bufalini si difese con un suo libretto polemico dal lungo titolo: Breve avviso di Maurizio Bufalini intorno alle proprie opere rispetto alle ottuali mediche controversie d'ltalia, pubblicato a Bologna nel 1827 presso la Tip. Turchi, Veroli e Comp. Egli concludeva le sue polemiche difese con queste parole: <>. (pp. 63-64). Nel 1828 intraprese una lunga battaglia per ridare a Cesena la sua Università, fornendo il modo di finanziarla, le materie da insegnare, ma rimase inascoltato. Aveva già ricevuto un invito dalla Università di Urbino a ricoprire la cattedra di medicina pratica. Ma in questo periodo perse la moglie e l'unica sua figlia sedicenne e queste tragedie lo lasciarono molto provato e così depresso, lui che si sentiva debole, malaticcio e senza forze, tanto che rinunciò a quella proposta. Gli proposero anche di diventare primario a Cesena, ffia si sa che rinuncio anch,lguest'incarico. 5 Rimase vacante la cattedra di Clinica medica a Bologna, perché il Tommasini si era trasferito a Padova nel L829, ma rinunziò anche a quest'invito, come sappiamo da una sua lettera cheQli scrisse al Magistrato di Cesena nel dicembre del 1829 per ottenere il suo pensionamento per la sua salute cagionevole. La rinuncia di Bologna, però, pare gli fosse stata provocata dal veto del vescovo di Cesena. ll moto insurrezionale del 1831 lo vide partecipe alla ribellione al dominio papalino e fu nominato presidente della commissione della pubblica istruzione. Ma il fallimento dei moti del '31 creò a Cesena una situazione pesante per i patrioti, per cui Bufalini accettò di buon grado la nomina a medico condotto e primario dell'Ospedale della città di Osimo, dove rimase dal 1832 al 1835. Egli costantemente curò la sua cultura medica attraverso riviste, trattati di medicina, prevalentemente francesi, ma anche di cultura generale, che provenivano prevalentemente dalla Tipografia dei Classici Italiani. Gli era venutq,,intanto, anche da Firenze la chiamata alla cattedra di Clinica medica della scuola di S. Maria Nuova a sostituire il Prof. Angiolo Nespoli nominato archiatra della famiglia granducale di Toscana. Volevano assicurarsi su quella cattedra il maggior teorico italiano della medicina sperimentale. ll 27 aprile 1835 il Bufalini aprì il suo corso delle lezioni a Firenze con un'applaudita prolusione su Degli uffici più essenziali del clinico. Qui spiegava che era solo la costante relazione della causa e dell'effetto, che svelava una logica dipendenza, e poneva le basi della esperienza. Nel V..,-ì L$Sscrisse una biografia del suo primo insegnante di medicina, di quet - ì Michele Rosa, che a Rimini Io aveva fornito di buone basi. (ln <>. A Firenze s'impegnò a creare una scuola medica fiorentina e non solo una sezione della scuola medica pisana. Una commissione ad hoc stabilì che la scuola fiorentina erano corsi di perfezionamento di quelli pisani, corsi specialistici o per coloro che volevano prepararsi alla professione con un tirocinio pratico di due anni. Sotto il suo stimolo a S Maria Nuova vennero create altre cliniche: l'ostetricia, l'oftalmologia, la dermatologia e malattie veneree, e quella delle malattie mentali. Egli fece subito parte della <<>. Nel 1838 ne era il Presidente, rifondandola in Accademia e 6 prese a dirigere la <>, che nel 1852 diventa la <> e ne! 1858 il famoso <>. Firmò con altri nel 1839 la convocazione dei Congressi degli scienziati italiani, che tanta parte ebbero nella formazione delt'amor di patria nel nostro Risorgimento. Sarà lui a dirigere la sezione medica net Congresso fiorentino del 1841 e anche nei successivi congressi di Padova e Genova. Ebbe occasione di parlare anche all'Accademia dei Georgofili, di cui era membro, dove parlò lntorno alle cogioni del perfezionomento civile dei popoli, dove, oltre ai rapporti tra scienza e libertà, sosteneva che la ragione, base dell'istruzione, non era sufficiente senza la ferm ezza dei propositi e l'altezza dei sentimenti. Questi ultimi si ricevono nelle consuetudini quotidiani della vita e dagli esempi che Governo e Stato sono tenuti a dare ai cittadini. Ora Governo e Stato son esempi che non ho bisogno di qualificare. Quanto lo preoccupasse l'educazione lo dimostra che nel 1.840 desse alle stampe Della benevolenza, dell'emuloziane e della religione considerote come principii dello morole educazione dei fanciulli. Egli metteva a confronto i! valore formativo della famiglia e quello dell'imitazione proveniente da! mondo esterno. Riteneva vitale fornire la virtù dell'esempio. Egli era profondamente preoccupato di fornire alle nuove generazioni gli stimoli alla migliore preparazione per affrontare i futuri impegni. La sua convinzione, poi, che ci fosse un legame tra il progresso scientifico ed il progresso sociale, da essere assicurati dalla libertà di stampa, l'espresse in un opuscoletto nel 1M1. lntrodusse nel 1840 a Firenze la cattedra di anatomia patologica, la prima in ltalia, una cattedra di anatomia chirurgica, nel 1848 una di anatomia descrittiva, che poi divenne di anatomia sublime o topografica, alla quale Bufalini volle fosse unito l'insegnamento dell'istologia (il primo in ltalia). Quando nel 1845 l'amico Luigi Carlo Farini si rifugiò in Toscana egli lo aiutò raccomandandolo e trovandogli lavoro. Poi lo raccomandò per la condotta di Osimo. L'esperienza romana del governo costituzionale di Pio lX, la sua infelice conclusione nella guerra tentata contro l'Austria, finita male, ma 7 con episodi eroici come l'insurrezione di Milano. Bufalini riteneva che la soluzione migliore sarebbe stata quella di una confederazione degli stati italiani. Egli riprendeva !a sua preoccupazione per le nuove generazioni e nel L850 leggeva all'Accademia dei Georgofili Sullo influenza educotrice dello popolare istruzione. Stranamente sia Bufalini che Luigi Carlo Farini durante l'epidemia di colera nel 1-854 e 1855, furon entrambi anticontagionisti. Filippo Pacini aveva, è vero, visto nelle feci dei colerosi un vibrione, che considerò il responsabile del contagio, ma la comunità medica rimase indifferente. Si persuase solo nel 1883, quando KOCH riscoprì il vibrione. ll Comune di Cervia si rivolse al Bufalini sulla questione delle risaie, ed egli espresse il suo Parere di Maurizio Bufalini sul quesita a lui fatta dalla Comunità di Ceruio se cioè nuove risoie nella porte volliva possono riuscire nocevoli alla publico solute pubblicato a Ravenna nel 1857. Bufalini sostenne che risaie e palude sono entrambi nocivi, ma metteva anche in dubbio che la risaia, coi sedimenti delle acque d'irrigazione potesse essere bonificata per colmata, a differenza di quanto aveva sostenuto il Farini circa 12 anni prima. Sosteneva anche che la coltura del mais aveva portato la pellagra nelle campagne e qualcosa di somigliante si aspettava dalla coltura del riso. Sospettava, forse, che una dieta a base solo di riso brillato potesse creare qualche mancanza vitaminica, che in effetti talvolta si è verificata per carenza diVit. 81, in certe popolazioni, una polineurite detta <>. Cesena nel L857 lo aggregò alla nobiltà locale e, lui vivente, si awiò un progetto per un suo monumento, che poi non andò in porto, forse anche per una ritrosia del celebrato. Eravamo ormai vicini all'Unità d'ltalia e Bufalini fu impegnatissimo a riorganizzare gli studi e le Università toscane. Nel L859 andava in pensione, all'età di 72 anni. Su <> del 1850, però, espresse tutto il suo parere Sull'insegnamento pubblico specialmente medico e chirurgico in relazione colla civile libertù. Nel 1850 veniva nominato senatore del Regno. Non sempre capì la rivoluzione voluta da Carlo Matteucci, ministro della publica lstruzione, che riduceva le cattedre, dov'erano pochi studenti, specialmente nelle sezioni 8 storiche, giuridiche, filologiche e filosofiche, ma per mantenerle in quelle Università che assicuravano il più alto livello d'insegnamento. La Scuola Normale di Pisa avrebbe raccolto così i migliori allievi ed i migliori docenti. Matteucci non era antitoscano come supponevano, egli voleva garantire solo su tutto il territorio nazionale un corso di studi uguale per tutti. ll Bufalini pubblicava Sul metodo convenevole olla Scienza Medica (lezioni orali, pubblicate a Firenze da Le Monnier, L8621. Le lstituzioni di potologia analitico furono pubblicate dal Bufalini a Firenze dal 1853 al 1868. Dimesso nel 1853, ormai al tramonto, ll Bufalini incontrò solo polemiche e critiche. Jaob Moleschott, che aveva una cattedra di Fisiologia a Torino, che rappresentava benissimo il positivismo meccanicistico ora imperante, riteneva la patologia del Bufalini non avere regole ed era subordinata alla fisiologia. Aveva avuto contro cosi gli scienziati vitalisti, quelli cattolici, si sarebbero aggiunti ora anche ipositivisti e poi anche quelli idealisti . Siccome ormai non poteva dare consistenti contributi scientifici, egli ribadiva almeno il processo logico della scienza e si difese come potè su <> da accuse gratuite e oggettivamente ingiuste. ll Pacini sosteneva che la medicina di Bufalini era solo empirismo perché negava qualsiasi principio a priori e accettava solo ciò che deriva dall'esperienza, a posteriori. ll Bufalini non gli rispose nemmeno. Nel L87O emise un giudizio, il più cattivo possibile, l'hegeliano Angelo Camillo De Meis sul Bufalini: <> Certamente Augusto Murri, che non scordava essere la sua opera <> la parte più originale ed imperitura della sua dottrina, invece lo stimò molto e lo esaltò come un precursore del suo metodo d'insegnamento. Dal Bufalini riteneva che gli fosse stata aperta l'era della medicina che analizzava il paziente con l'osservazione, il microscopio e con tutte le macchine a sua disposizione. Bufalini morì a Firenze il 3f marzo 1875. Aveva, però, ancora in vita lasciato disposizione di essere sepolto a Cesena, la sua città. ll 4 aprile 1875 la sua salma fu qui trasferita, mentre per una disposizione testamentaria lasciava la sua intera biblioteca scientifica al Comune di Cesena. La città, gli fu 9 10 riconoscente. Nel settembre 1875 il Consiglio provinciale stanziò dei fondi per la costruzione di un monumento in sua memoria. Venne realizzato 10 anni dopo, nel 1885, dallo scultore Zolcchi e posizionato di fronte alla biblioteca Malatestiana e alla sua casa natale. Dal L927 anche l'Ospedale di Cesena porta il suo nome. Ho omesso tanti particolari e tutti isuoi intensi rapporti con Luigi Carlo Farini perché, penso di non dover abusare troppo oltre della loro pazienza. 1"il d-l--- GasDate !ina[ np\la sua DpÈ]a La uÈa pa}lt)aa àai aa»ta»Dàpa»èi r})»rt[, pubblicata nel 1895 a Torin0da Roux, Frassati e C, editori, parlando di $,narco Mingheetti oltre ai suoi maestri di classicismo Strocchi, BARTLOMEO BORGHESI, Paolo Costa, aggiungeva anche queste parole: <> (pp.37 2- 37 4l,. Bufalini scrisse nel 1836 lui stesso una biografia di 24 pagine del suo maestro Michele Rosa pubblicatarirelle biografie degli uomini illustri di tutto .',,i, : '' . lo Stato Pontificio pubblicate a Forlì dall'Ercolani, dove tra le altre virtù del Rosa sosteneva: <>. Bufalini terminava questa biografia con questa informazione: <> paolo Costa era di origine ravennate e mi compiaccio, che abbia lodevolmente tessuto le lodi del maestro del Bufarini e lo cito tanto più volentieri, perché uscirà presto una mia biografia di lui, g 6.t,q$fg r- fr o tTG ?,'. "u?- òaaL $ FoCITeTgfrc R;r- hsc>tu§i> =ù fta-'S^1- o?€ cr d.yruÈÌ?É L,,l' ftl..-ìÈ -14' )" » CES

Il prossimo appuntamento del ciclo è previsto
VENERDI’ 14 OTTOBRE – ore 15,30
Sala Eligio Cacciaguerra 
BCC di Cesena e Gatteo
Viale Bovio, 80
Relatore:
Dr. Giancarlo Cerasoli
Casa Bufalini, duecento anni fa


lunedì 3 ottobre 2016

Una area sempre inquieta

Balcani
L’eco pericolosa del referendum in Bosnia
Eleonora Poli
26/09/2016
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Questi sembrano essere anni in cui referendum nazionali mettono a rischio la stabilità di intere regioni del mondo. Mentre l’Unione europea, Ue, non deve solo affrontare le conseguenze del voto britannico a favore della fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Ue, ma anche la minaccia di un plebiscito in Ungheria sulle politiche migratorie comuni, i Balcani non sono da meno.

La regione, coinvolta ormai nel processo di allargamento europeo, deve ora fronteggiare le conseguenze del referendum tenutosi in Bosnia. Evento che rischia di far riesplodere conflitti etnici latenti e minare ulteriormente la stabilità locale ed europea.

Le spinte secessioniste della Srpska
Il 25 settembre, la “Republika Srpska”, entità costituente all’interno della Bosnia Erzegovina, con un proprio governo, parlamento e sistema giudiziario, ha chiamato i propri cittadini alle urne per un referendum sulla possibilità di proclamare il 9 gennaio Festa della Repubblica.

In effetti, proprio il 9 gennaio del 1992, poco prima dello scoppio della guerra dei Balcani, la regione a maggioranza serba dichiarò la creazione di una repubblica indipendente dopo che Bosnia e Croazia notificarono la loro indipendenza dalla Jugoslavia, la cui capitale e centro nevralgico di potere era Belgrado, in Serbia.

Il referendum, giudicato dalla Corte Costituzionale bosniaca incostituzionale perché discriminante nei confronti dei cittadini bosniaci e croati del Paese, ha visto la partecipazione del 56% degli aventi diritti. Il 99,8% si è espresso a favore del sì.

In questo frangente, l’istituzionalizzazione di una festa nazionale della “Republika Srpska” crea tensioni non solo in Bosnia ma nell’intera regione balcanica, visto che fomenta le spinte secessioniste della Srpska, riaprendo la possibilità a nuovi conflitti etnici nella regione.

A prescindere dal risultato, il referendum non ha fatto altro che esacerbare tensioni già presenti che sono state ampiamente sfruttate politicamente sia a livello locale - con il presidente bosniaco serbo Milorad Dodik che sostiene come questo voto sarà ricordato come il giorno dell’autodeterminazione serba - sia a livello internazionale.

Mentre gli Stati Uniti hanno espresso più volte la loro contrarietà, la Russia sostiene apertamente i serbi della Bosnia e vede il referendum come un atto di naturale democrazia. Si tratta della risposta di Mosca all’appoggio degli Stati Uniti all’indipendenza del Kosovo dalla Serbia nel 2008, sulla base del quale non si vedono per Putin ragioni per bloccare processi analoghi in altre regioni del mondo.

Bruxelles accetta la domanda di adesione della Bosnia
Nel frattempo, l’Ue, che negli anni ’90 era stata incapace di gestire la crisi nei Balcani senza l’intervento degli Stati Uniti, punta al mantenimento di pace e stabilità nella regione tramite strumenti di soft power.

Bruxelles ha appena accettato la domanda di adesione della Bosnia-Erzegovina e dovrà ora esaminare la possibilità per il Paese di diventare uno stato membro, verificandone il rispetto di requisiti economici e di diritto, come ad esempio i diritti umani, e gli andamenti della democrazia.

La Bosnia appare tuttavia un Paese diviso ed economicamente debole. Inoltre, con una crescita del Pil dello 0,5% nel 2014 e una disoccupazione giovanile che si attesta attorno al 60%, solo il 30% dei bosniaci vede una futura membership all’interno dell’Ue positivamente.

Al contempo però,il Processo di Berlino - una conferenza interministeriale lanciata dalla Germania nel 2014 - ha riaperto il dibattito sull’allargamento europeo verso i Balcani oltre a prevedere l’implementazione di numerosi progetti per rafforzarne la connettività regionale e la risoluzione dei conflitti interni.

La stabilità economica e politica dei Balcani è una questione prioritaria per l’Ue
In effetti, prima della firma dell’accordo con la Turchia, numerosi migranti e richiedenti asilo provenienti dalla Siria e dell’Africa avevano usato la regione come via di passaggio verso le porte dell’Ue. Sebbene questa rotta sia al momento chiusa, i Balcani hanno comunque visto quasi 180 mila dei loro cittadini cercare di ottenere asilo politico in Europa.

In caso di instabilità questi numeri diverrebbero sicuramente più alti. Inoltre, vista la posizione geografica dei Balcani, che dividono la Grecia dal resto dell'Europa continentale, l'Ue deve evidentemente promuoverne la stabilità per motivi di sicurezza interna.

Non da ultimo, la regione è ricca di differenze etniche e culturali il cui precario equilibrio, se rotto, potrebbe portare a nuovi conflitti alle porte dell’Unione. In un momento in cui l’Ue deve rilanciare la propria crescita economica, affrontare il diffuso malcontento sociale che ne mina la legittimità, rafforzare la credibilità delle proprie istituzioni a fronte della Brexit e affrontare le minacce alla propria sicurezza, l’esplosione di conflitti nei Balcani rappresenterebbero un’ulteriore prova che l’Unione difficilmente saprebbe affrontare in maniera coesa.

In questo frangente, sebbene il referendum possa considerarsi di entità locale, l’eco dei suoi effetti può minare non solo la stabilità regionale, ma anche quella dell’Unione stessa.

Eleonora Poli è ricercatrice dello IAI.

martedì 20 settembre 2016

Cesena. Università della terza Età. II Ciclo di Lezioni - Gennaio Maggio 2017


2°     CICLO
39  LEZIONI  DEL  SECONDO CICLO
Dal  17  gennaio  al  30 maggio 2017


17  GENNAIO  (martedì - CISLSALA VAIENTI inizio ore 15,00)
Don Filippo Cappelli (Docente Istituto Tecnico Agrario di Cesena)
“La difficoltà e la bellezza della sintesi: i cortometraggi e la modernità di una forma d’arte emarginata (parte II)”



20  GENNAIO  (venerdì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Don Dante Piraccini (ex docente e studioso di arti figurative)
“Francesco: dall’inquietante profezia del Drago Rosso, al confronto realistico con l’Islam”



24  GENNAIO  (martedì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Giampaolo Venturi (già docente Licei, storico e pubblicista)
 “Studi e cultura alla fine del secolo XIX.
Parte Seconda:  scuole e università



27  GENNAIO  (venerdì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Maurizio Ridolfi (Storico – Docente di Storia contemporanea - Università della Tuscia di Viterbo)
“70 anni della Repubblica Italiana”



31  GENNAIO  (martedì - CISL SALA VAIENTI)
Dott. Armando Zammarchi (specialista in Cardiologia – Ospedale “Maurizio Bufalini”)
“Lotta ai fattori di rischio cardiovascolare”



3  FEBBRAIO  (venerdì - CISL SALA VAIENTI)
Prof. Franco Mosconi (Docente di Economia Industriale, Università di Parma e Collegio Europeo)
“L’Unione Europea: un universo bloccato o ancora dinamico?”



7  FEBBRAIO  (martedì - Sala Dallapiccola del Conservatorio Musicale “Maderna”)
Direzione, Docenti e Allievi del Conservatorio Musicale Bruno Maderna di Cesena
“Capricci e Stravaganze: un fantasioso racconto in musica e una musica raccontata con fantasia
Musiche di Carlo Farina e Heinrich Biber”
Relatore: prof. Gabriele Raspanti



10  FEBBRAIO  (venerdì - CISL - SALA VAIENTI)
Dr. Luciano Guardigni (già Responsabile Servizio Ematologia Ospedale “Maurizio Bufalini”)
“Trapianto di midollo osseo. Presente e futuro”



14  FEBBRAIO  (martedì - CISL - SALA VAIENTI)
Dott.ssa Maria Grazia Maioli (Archeologa, saggista)
“Il mosaico in Grecia, dal mosaico in sassi alle copie dei quadri: pavimenti ed emblemata”



17  FEBBRAIO  (venerdì - CISL - SALA VAIENTI)
Prof. Franco Casali (Accademia delle Scienze di Bologna, Centro Enrico Fermi Roma, già Direttore della Divisione di Fisica e Calcolo Scientifico dell’ENEA)
 “La T.A.C. a supporto delle opere d'arte”



21  FEBBRAIO  (martedì – CISL - SALA VAIENTI)
230° Anniversario nascita di Maurizio Bufalini
Dr.ssa Paola Errani (Responsabile Servizio Conservazione Biblioteca Malatestiana, saggista)
 “Libri, frati e giacobini. Le vicende della Biblioteca nel periodo francese (1797-1814)”



24  FEBBRAIO  (venerdì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Don Dante Piraccini (ex docente e studioso di arti figurative)
“Francesco, i poveri e la drammatica crisi di oggi”



28  FEBBRAIO  (MARTEDI’ GRASSO - SALA MARIA FANTINI)
Gabriele Papi (Giornalista, saggista, ricercatore)
“Veglioni di Carnevale e biviròn dal vêci



3  MARZO  (venerdì - Sala Dallapiccola del Conservatorio Musicale “Maderna”)
Direzione, Docenti e Allievi del Conservatorio Musicale Bruno Maderna di Cesena
“Donne musiciste: l’altra metà del pentagramma
Musiche di Isabella Leonarda, Elisabeth Jacquet de La Guerre, Clara Schumann, Fanny Mendelssohn”
Relatori: prof.ssa Laura Pistolesi e prof. Gabriele Raspanti



7  MARZO  (martedì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Giampaolo Venturi (già docente Licei, storico e pubblicista)
 “Studi e cultura alla fine del secolo XIX.
Parte Terza: lettere e spiritualità



10  MARZO  (venerdì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Rabih Chattat (Docente di Psicologia all’Università di Bologna – sede di Cesena)
“La salute nella prospettiva biopsicosociale”



14  MARZO  (martedì - CISL - SALA VAIENTI)
Dott.ssa Maria Grazia Maioli (Archeologa, saggista)
“Il mosaico a Roma: i pavimenti in cocciopesto e le copie dei mosaici greci, con le invenzioni italiche, dal mosaico bianconero al policromo”



17  MARZO  (venerdì - Sala Dallapiccola del Conservatorio Musicale “Maderna”)
230° Anniversario nascita di Maurizio Bufalini
Direzione, Docenti e Allievi del Conservatorio Musicale Bruno Maderna di Cesena
“Musica e medicina: la Malinconia : un percorso fra i meandri della musica dei malinconici e per i malinconici
Musiche di John Dowland, Carl Philip Emanuel Bach, Ludwig van Beethoven”
Relatore: prof. Gabriele Raspanti



21  MARZO  (martedì- SALA MARIA FANTINI)
230° Anniversario di Maurizio Bufalini Prof. Sergio Pretelli (Docente Storia Contemporanea Università di Urbino)
“Fame, freddo, fumo e malattie. Lo stato delle campagne nel secolo di Bufalini. Contributi per una storia della società nell'Ottocento”



24  MARZO  (venerdì- CISLSALA VAIENTI)
Prof. Giuseppe Ghini (Professore Ordinario di Slavistica, Università degli Studi di Urbino)
“Russia, 1917. Cent'anni fa la Rivoluzione che sconvolse il mondo



28  MARZO  (martedì - CISLSALA VAIENTI)
Intervento promosso e curato da Federazione Nazionale Pensionati CISL di Cesena
Relatore Palmieri - Tema in corso di definizione



31  MARZO  (venerdì - SALA MARIA FANTINI)
230° Anniversario di Maurizio Bufalini Prof. Maurizio Ridolfi (Storico – Docente di Storia contemporanea - Università della Tuscia di Viterbo)
“Maurizio Bufalini: tradizione civica, storia nazionale e memoria pubblica”



4  APRILE  (martedì - Cesenatico)
Mattino: I.A.L. (Istituto Alberghiero di Cesenatico)
Lezione di cucina e gastronomia”
Pomeriggio: Visita a Casa Moretti di Cesenatico.
Dr.ssa Manuela Ricci (Responsabile di Casa Moretti)
“Visita alla Casa di Marino Moretti sul canale di Cesenatico”



7  APRILE  (venerdì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Rabih Chattat (Docente di Psicologia all’Università di Bologna – sede di Cesena)
“Le sfide del ciclo di vita e gli adattamenti”



11  APRILE  (martedì- CISL - SALA VAIENTI)
Dott.ssa Maria Grazia Maioli (Archeologa, saggista)
“Il mosaico policromo in epoca tardo-imperiale, dalle grandi stesure delle ville di tipo africano al mosaico bizantino”



14  APRILE  (VENERDI’ SANTO- CISLSALA VAIENTI)
Dr. Daniele Vaienti (Presidente U.T.E. Cesena, ricercatore, saggista)
“I nonni: il vero welfare italiano?”



18  APRILE  (martedì - SALA MARIA FANTINI)
Prof.ssa Cledes Moscatelli (Docente di Storia ed Estetica Musicale al Conservatorio Bruno Maderna di Cesena)
“Le canzoni profane dei ‘clerici vagantes’ nella lettura musicale dei Carmina Burana di Carl Orff”



21  APRILE  (venerdì - CISLSALA VAIENTI)
Prof. Alberto Gagliardo (Docente Liceo Scientifico “A.Righi” di Cesena, storico, saggista)
"Ci fu chi disse no. Diserzione e disertori nella Prima guerra mondiale"



28  APRILE  (venerdì - CISLSALA VAIENTI)
Prof. Vincenzo Balzani (Professore Emerito di Chimica, Università di Bologna)
“Le risorse per i bisogni primari: aria, acqua, cibo”



2  MAGGIO  (martedì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Valentino Maraldi (Docente Religione Ist. Tecn. Econom. “R. Serra”,  Cesena - docente Teologia Ist. Sup. Scienze Religiose, Bolzano)
“Lutero.
La sua figura a 500 anni dalla Riforma



5  MAGGIO  (venerdì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Rabih Chattat (Docente di Psicologia all’Università di Bologna – sede di Cesena)
“La memoria tra cambiamenti e perdita”



9  MAGGIO  (martedì – SALA MARIA FANTINI)
S.E. Douglas Regattieri Vescovo della Diocesi di Cesena-Sarsina
“...Ti basta la mia grazia (2 Corinzi 12,9)



11  MAGGIO (giovedì - presso Casa Residenza Anziani Don Baronio, Via Mulini 16, in collaborazione con Direzione Fondazione Opera Don Baronio Onlus)
Dr. Franco Casadei (Medico specialista Otorinolaringoiatra – poeta)
“Poesie romagnole: poesie di Franco Casadei e di altri poeti di Romagna”



16  MAGGIO  (martedì - SALA MARIA FANTINI)
Prof. Mons. Don Piero Altieri (già Docente Liceo Classico e Direttore settimanale diocesano Il Corriere Cesenate)
“Papa Paolo VI”



19  MAGGIO  (venerdì - CISL – SALA VAIENTI)
230° Anniversario nascita di Maurizio Bufalini
Prof. Claudio Riva (ex docente, storico, archivista, saggista)
 “L’Ospedale Maurizio Bufalini durante il passaggio del fronte a Cesena”



23  MAGGIO  (martedì)
Gita a Rimini per la fine del corso. Visita e pranzo sociale
“Domus del Chirurgo – Museo della Città – Tempio Malatestiano” con la guida dell’archeologa dr.ssa Maria Grazia Maioli



26  MAGGIO  (venerdì - CISLSALA VAIENTI)
Dr. Daniele Vaienti (Presidente U.T.E. Cesena, ricercatore, saggista)
“Lo studio: antidoto all’invecchiamento?”



30  MAGGIO  (martedì - SALA MARIA FANTINI)
ANTEAS (Associazione Nazionale tutte le età attiva e solidarietà).
ANDREA ARNONE e ROBERTO AMBRONI

"Il volontariato costruisce comunità solidali"