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sabato 30 aprile 2022

Save the date 21 maggio 2021

 

COMUNICATO

 

Oggetto: Convegno di Studi e Ricerca In occasione della Giornata

Tema: La Giornata del Decorato ed il Valore Militare. Verso nuove forme di comunicazione e partecipazione

 

Come noto nel programma, illustrato al Convegno del 16 ottobre 2021, per la data anniversaria della fondazione dell’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valore Militare, il CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare, ha dato l’avvio alla realizzazione di un programma volto a contribuire alla realizzazione dei fini statutari e a contribuire a “costruire”  memoria su basi accademico-scientifiche come retaggio per le generazioni future.

Fra queste iniziative è annoverata, oltre alle altre già realizzate, anche quella in oggetto, che si terrà a Roma, Sala Grande della Presidenza Nazionale il 21 maggio 2022 (ore 09,00 – 17,00).  Il Convegno è su invito della Direzione del CESVAM, sentita e con l’assenso della Presidenza Nazionale

Nel programma del convegno, è prevista la illustrazione di una serie di relazioni ed una tavola rotonda. Il tema della tavola rotonda, presieduta dal Direttore del CESVAM vuole approfondisce l’argomento già avviato dal precedente convegno del 26 marzo 2022 in tema di comunicazione. Si è constatato che la stragrande maggioranza dei soci dell’Istituto è in parte refrattaria in genere ad ogni forma di sollecitazione comunicativa (es. le circolari della Presidenza Nazionale) per diverse ragioni. Da qui la scelta di andare oltre i soci e cercare di arrivare a nuove platee di soggetti, attraverso forme informatico-comunicative, già sperimentate da alcuni soci CESVAM che hanno avuto successo. Tali forme saranno illustrate dal Dott. Giovanni Cecini nel corso della tavola rotonda. Seguirà poi il dibattito e si trarranno le conclusioni che si  spera si tramuteranno in lineamenti esecutivi

Il programma dettagliato è pubblicato su www.valoremilitare.blogspot.com, sul sito del Nastro Azzurro (www.istituodelnastroazzurro.org, e su www.cesvam.org in data 10 maggio 2022

Email di Contatto: ricerca.cesvam@istituonastroazzurro.org

 

Nel ringraziare per l’attenzione prestataci, si prega voler gradire i più cordiali saluti.

La Direzione del CESVAM

 

domenica 17 aprile 2022

Rivista QUADERNI Anno, Supplemento XX, 2021, . 3, 20°della Rivista, CESVAM REPORT Settembre 2019 agosto 2021

 


SOMMARIO

Anno LXXXII, Supplemento XX, 2021, n. 3,

20° della Rivista “Quaderni”

www.istitutodelnastroazzurro.it

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

www.cesvam.org

 

CESVAM REPORT.  SETTEMBRE 2019 – AGOSTO 2021

 

1.      INTRODUZIONE

La necessità di un Report.

 

2.      STRUTTURA DEL CESVAM

a.       Istituto del Nastro Azzurro Ente Morale

Statuto; Regolamento

b.      Lo Statuto del CESVAM

c.       Il Regolamento del CESVAM

d.      Il Verbale  costitutivo del CESVAM del Consiglio Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro

 

3.      ATTIVITA’ DEL CESVAM

Editoria

a.       La Emeroteca del CESVAM

b.      L’Archivio-Biblioteca del CESVAM

c.       I Progetti di Ricerca. La realizzazione e la finalizzazione

Ricerca

d.      Le attività in essere.

e.       La Rivista “Quaderni del Nastro Azzurro”

f.        I “Quaderni On Line”

g.      I Blog di carattere storico, estensione di ricerca

h.      I Blog di carattere geografico, estensione di ricerca

i.        I Blog di carattere associativo e divulgativo

j.        I CESVAM Papers, collana “occasional” di pubblicazioni

k.      I Libri della Collana del Nastro Azzurro”

Didattica

l.        L’Attività didattica per Master di 1° e 2° Livello

m.    L’Attività didattica per Corsi di Formazione

Divulgazione

n.      Il Sito dell’Istituto del Nastro Azzurro. Concorso alla Gestione

o.      La Piattaforma del CESVAM. Lo strumento di divulgazione al passo con i tempi

p.      I Convegni e le Conferenze

q.      Gli “Incontri con l’Autore”

r.       Collaborazione con Enti, Istituti, Accademie, Università. Il Confronto

 

4.      CONCLUSIONE

. Lineamenti per il futuro

5.      IL PERIODICO “NOTIZIARIO DEL NASTRO AZZURRO

 

Nota redazionale:

Questo numero della Rivista “QUADERNI” come si può notare, pur mantenendo la struttura base, non porta la tradizionale suddivisione “Il mondo da cui veniamo: la memoria” e “Il mondo in cui viviamo: la realtà d’oggi” e le relative rubriche. Questo per lasciare lo spazio al Report del CESVAM, Questo Report, come ampiamente si è riportato nel Report stesso, vuole essere una documentazione fattiva della risposta che la Presidenza Nazionale ha voluto dare, con il Report pubblicato nel 2019 (N. 3° della Rivista, Supplemento XIII, Luglio-agosto 2019) alla lenta crisi che aveva attanagliato l’Istituto culminata, in chiave di retrospettiva storica, con l’anno 2014, considerando il 2015 l’anno della svolta a cui tutti hanno dato un ampio contributo. Questo numero della Rivista vuole essere la continuazione del Report per il quinquennio settembre 2014 – agosto 2019, mantenendo la stessa articolazione ed aggiornandone i contenuti per il periodo di riferimento. Si vogliono fornire elementi di riflessione sulle scelte fatte, sui successi ottenuti, sugli scostamenti da correggere, per proseguire, in vista degli anni futuri, verso una affermazione dell’Istituto sempre più ferma e decisa.

Il Direttore della Rivista

(massimo coltrinari)

 


 

I di Copertina: Lo stemma del CESVAM

 

Il presente numero è stato chiuso in tipografia il 30 agosto 2021

sabato 9 aprile 2022

Tiberio Luci ed Ombre di un Principes III Parte


di Mirko Molteni

 Testo Tratto da Civilta Romana. Conoscere la Storia Numero Speciale. info: www.conoscerelastoria.it

REPRESSIONE CRUDELE

La morte di Seiano aprì una altro capitolo di sangue: dopo di lui perirono i tre figli, strangolati in carcere, e l'ex moglie Apicata, che si uccise dopo aver rivelato colpevolezza di Livilla riguardo alla morte di Druso; infine la stessa Livilla, che si lasciò morire d'inedia. Completarono il triste elenco delle epurazioni degli amici e i collaboratori del defunto prefetto, condannati a morte o costretti al suicidio.

La scomparsa di Seiano riportò di stretta attualità la questione della successione, tanto più che nel 33 anche il maggiore dei figli di Germanico, Druso Cesare, morì al confino, accusato di cospirazione. Quando giunse il tempo di fare testamento, Tiberio si guardò intorno e si accorse di avere soltanto tre eredi, e che solo due di essi potevano effettivamente sedere sul trono: Tiberio Gemello, figlio di Druso Minore, e il nipote Gaio, figlio di Germanico, detto Caligola. Il fratello di Germanico, Claudio, malaticcio e con qualche problema mentale, non fu nemmeno preso in considerazione.

Tra i due la spuntò Caligola, che aveva l'età necessaria (25 anni, mentre l'altro ne aveva dieci di meno). Inoltre si sospettava che Gemello fosse il figlio nato dalla fedifraga relazione relazione intrecciata da Livilla con Seiano, cosa che gettava su di lui un'ombra funesta.

Ormai la vita di Tiberio era agli sgoccioli. Lasciata Capri nel 37, l'imperatore decise di tornare a Roma per trascorrervi gli ultimi giorni. Giunto in prossimità della meta, però, forse per paura del popolo, cambiò idea e tornò indietro. La decisione fu fatale al vecchio sovrano: complici le fatiche del viaggio, ebbe un malore e fu trasportata a Miseno, nella villa di Lucullo, ormai in fin di vita. La sua fine fu ingloriosa: poiché tardava a spegnersi, il prefetto Macrone lo fece soffocare con una coperta. Quando la notizie giunse a Roma, la folla  giubilante si precipitò a distruggerne le statue. Mentre le ceneri del defunto imperatore calavano mestamente nel mausoleo di Augusto, i senatori acclamavano il giovane Caligola nuovo princeps. Non potevano sapere che sarebbero caduti dalla padella nella brace.

 

LUCI E OMBRE DI UN PRINCEPS

Gran parte della sinistra fama di Tiberio si deve agli storici romani di area senatoria, che ne raccontarono la vita infarcendola di particolari scabrosi. Svetonio e Tacito sostengono che nell'esilio volontario a Capri, circondato da poeti e astrologi, l'imperatore sfogasse i suoi vizi, soprattutto la gola e la libidine.

Difficile stabilire quanto ci sia di vero, ma vista la sua  indole schiva è più probabile che Tiberio abbia mantenuto la consueta  riservatezza evitando gli eccessi come aveva sempre fatto. Non è neppure appurato che, lontano da Roma, si disinteressasse dello Stato e lasciasse le redini del comando esclusivamente nelle mani dell'avido Seiano. L'imperatore era informato di tutto quel che avveniva nella capitale grazie a un servizio postale celere da lui stesso istituito: con speciali missive ai suoi uomini di fiducia, egli forniva pareri e impartiva ordini ogni volta che lo riteneva opportuno.

Lo stesso Svetonio ammette un certo buon senso del sovrano, annotando la sua sagace risposta, poi divenuta proverbiale, ai governatori che cercavano di convincerlo ad aumentare le tasse nelle province: il buon pastore avrebbe detto Tiberio, deve tosare le sue pecore non scorticarle.

 

LE VILLE DEL SOVRANO

A Capri Tiberio si fece costruire non una ma ben 12 dimore, per poi scegliere di vivere in quella che preferiva, Villa Jovis. Solo tre sono sopravvissute sino ai giorni nostri e sono ancora visitabili: oltre a Villa Jovis, che è la meglio conservata, restano Villa Damecuta e il cosiddetto Palazzo a Mare.

L'imperatore possedeva dimore anche in altre località, tra cui Sperlonga, nell'attuale provincia di Latina. La gigantesca villa, dotata di terrazze rivolte verso il mare, era completata da una grotta con isola artificiale, sala da pranzo estiva, piscina circolare, cascate e giochi d'acqua, dove l'imperatore e i suoi ospiti potevano nuotare attorniati da splendide sculture raffiguranti soggetti mitologici. Sia Tacito che Svetonio raccontano che nel 26, durante un banchetto nella grotta, alcune rocce si staccarono dalla parete e Seiano salvò la vita a Tiberio facendogli scudo con il proprio corpo. La frana invece uccise alcuni servi,

 

LUCIDO O FOLLE

Tra le dicerie diffuse da Svetonio sull'imperatore vi è quella secondo cui, con l'avanzare dell'età, divenne sempre più attratto dai fanciulli, che costringeva a esibirsi davanti a lui per eccitarsi sessualmente.

Questo e altri eccessi violenti furono attribuiti alla follia del sovrano, che per alcuni storici moderni sarebbe stato affetto da disturbi ossessivi, bipolarismo e paranoia. Secondo altri, invece, i suoi comportamenti erano dettati da una volontà lucida e perfettamente  in grado di soppesare le azioni e le loro conseguenze.