BLOG DI RIFERIMENTO DELLE ATTIVITA' DEL GRUPPO "STUDENTI E CULTORI DELLA MATERIA" CHE SI E'AGGREGATO PER STUDIARE LE TEMATICHE INERENTI I VARI PERCORSI DI FORMAZIONE PERSONALE. IL GRUPPO NASCE NEL 2009 E DOPO L'APRILE 2013 SI E' APERTA ANCHE ALLA RICERCA ED APPROFONDIMENTO UNIVERSITARIO E POST DOTTORALE.SUSSIDIO DIDATTICO AI MASTER ATTIVATI. Spazio esterno del CESVAM per le relazione esterne (Curatore. Massimo Coltrinari. Info:didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org)
Traduzione
lunedì 29 settembre 2025
sabato 20 settembre 2025
Il Conte Rosso. L'azione di soccorso del Motoveliero ELSA
“L’AFFONDAMENTO DEL PIROSCAFO REQUISITO “CONTE ROSSO” - 24 MAGGIO 1941”.
APPENDICE 03/2025 DEL 01.07.2025
L’AZIONE DI SOCCORSO DEL MOTOVELIERO “ELSA”
Nell’ottobre del 2023 l’Istituto del Nastro Azzurro Fra Combattenti Decorati al Valor
Militare ha pubblicato, a cura del suo Centro Studi sul Valor Militare (CESVAM)
e per i tipi Archeoares, il saggio di Marco Montagnani,
“L’affondamento del Piroscafo requisito “Conte Rosso” - 24 maggio 1941”. Oramai
pressoché esaurito.
L’Autore
vuole divulgare, con cadenza mensile, salvo imprevisti o contingenze, appendici di ciò che per vari motivi non ha trovato posto nell’opera pur essendo
interessante, compresi aggiornamenti e correzioni ai suoi contenuti e le novità
importanti relative alla tragica storia del Piroscafo.
Ogni appendice è caratterizzata dalla
sintetica significatività dei suoi contenuti.
Chiunque volesse fornire a titolo gratuito
materiali per questa rubrica, la cui pubblicazione sarà insindacabilmente
valutata dalla Redazione, potrà scrivere all’indirizzo: federazione.asti@istitutonastroazzurro.org allegando la liberatoria che ne autorizza
la divulgazione. Detti materiali
non saranno restituiti salvo particolari accordi.
L’AZIONE DI SOCCORSO DEL
MOTOVELIERO “ELSA”
“Giuseppe Padovani, comandante del motoveliero “Elsa” – requisito
nel giugno del 1940 e messo a disposizione della Regia Marina Italiana – e i
suoi marinai riuscirono a salvare trentacinque naufraghi del transatlantico
“Conte Rosso”, affondato nel Mediterraneo centrale»
Il
grande piroscafo “Conte Rosso” era partito la mattina alle quattro del 24
maggio 1941 da Napoli […]. In occasione del suo affondamento, il motoveliero
Elsa del Compartimento di Rimini – che da circa un anno prestava servizio di
vigilanza antiaerea presso una base della Sicilia –, riceveva l’ordine di
salpare immediatamente per cooperare al salvataggio dei naufraghi. Gli
intrepidi marinai riminesi, ad onta del mare tempestoso avvolto nella più
assoluta oscurità, obbedivano all’ordine ricevuto e senza alcun indugio si
mettevano al seguito di una grossa unità navale per raggiungere il luogo.
Durante il tragitto, a causa del buio, perdevano il contatto. Privi della loro
guida e senza alcun orientamento di rotta, i nostri marinai vagarono sino alle
prime luci dell’alba, quando, fortunatamente, avendo scorto sul mare alcune
tracce del naufragio, riuscirono ad avere un punto di riferimento per
proseguire le ricerche e compiere l’atto altamente umano per cui si erano mossi
dalla base. Avvistata finalmente una zattera, con manovre assai difficili per la
furia degli elementi marini, riuscivano ad accostarla e a prendere a bordo del
loro motoveliero i ventuno uomini che vi si trovavano, alcuni dei quali feriti.
Successive ricerche portavano alla scoperta di un’altra zattera con altri
naufraghi che furono tratti a bordo dell’“Elsa”. Dopo aver scrutato ancora
invano la distesa infinita del mare per scorgere altri scampati al naufragio, i
nostri bravi marinai deliberarono di ritornare a terra, anche perché gli uomini
raccolti avevano bisogno di ristoro e di cure. Trentacinque furono le persone
salvate da Giuseppe Padovani e dai suoi valorosi marinai (dalla rivista
ARIMINUM – Anno XIX, n. 3, Maggio Giugno 2012).
martedì 9 settembre 2025
Monte Marrone. Premessa
Progetto 2024/3. Traccia.
Il presente volume intende procedere ad una analisi, secondo il metodo storico, degli avvenimenti che si sono succeduti tra il Comando Supremo del Regno d’Italia, ed il Comando del XV Gruppo di Armate Alleato al fine di prevedere, mantenere ed impiegare forze combattenti italiane come contributo alla lotta alla coalizione hitleriana nell’ambito di quello che è stata definita la “cobelligeranza” all’indomani della dichiarazione di guerra alla Germania del 13 ottobre 1943, sulla base dell’armistizio firmato a Malta dal Governo Italiano e dal Gen. Eisenhower, Comandante in Capo delle Forze Alleate in Mediterraneo.
In particolare, dal punto di vista ordinativo, l’evoluzione delle forze combattenti italiane, prima il I Raggruppamento Motorizzato e poi il il Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.), la loro consistenza ed il loro impiego dalla sera del 16 dicembre 1943 fino al 30 aprile 1944. Ovvero dalla reale ipotesi dello scioglimento integrale di ogni unità combattente italiana all’inserimento della “Nembo”.
Costituiranno altresì oggetto di approfondimento le fasi dal ritiro dalla linea del I Raggruppamento Motorizzato, il suo riordinamento alle azioni attuate dal C.I.L. sul Monte Marrone (31 Marzo – 10 Aprile 1944), azioni che per il loro successo rappresentano la chiave di volta per comprendere come sia prevalso l’atteggiamento positivo alleato verso gli Italiani e il potenziamento delle iniziali forze combattenti, nonché i rapporti tra il C.I.L ed i Corpi di spedizione Francese e Polacco.
Suoi limiti di tempo e di spazio
Il periodo oggetto di studio decorre dalla seconda decade di dicembre 1943 e si conclude alla fine di aprile 1944 . In tale periodo ha operato militarmente il I Raggruppamento Motorizzato (dicembre 1943 – aprile 1944), vien ritirato dalla linea, le richieste di uomini per impieghi logistici degli alleati aumentano, la rivolta dei bersaglieri ed altre vicissitudini di carattere politico-disciplinare segnano la compattezza delle truppe, l’azione su Monte Marrone, la trasformazione del I Raggruppamento Motorizzato il 18 aprile 1944, denominato Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.).
Per un chiaro ed esauriente esame degli avvenimenti verrà brevemente con cenni richiamato il periodo storico antecedente fino all’8 settembre 1943, data dell’armistizio italiano con le forze alleate,
L’area delle operazioni esaminata, dopo un cenno alle varie linee di resistenza ed arresto organizzate dai Tedeschi a difesa di Roma, è incentrata sulla linea “GUSTAV” (cd. linea invernale), che corre lungo il Garigliano e il Sangro dal Tirreno all’Adriatico, per arrivare alla zona nord della regione Marche. Le singole operazioni analizzate hanno interessato il Monte Marrone, cima alta 1770 metri che domina la valle del Volturno, nella zona delle Mainarde.
Scopi e criteri dello studio
Lo studio dell’azione svolta sul Monte Marrone, intende consentire l’indagine sul valore morale e tattico nonché sulla credibilità della reale efficienza del soldato italiano presso gli Alleati e le conseguenze che questo ha determinato nei mesi successivi, fino alla trasformazione nel C.I.L. ( settembre 1944) ed, infine, nella creazione dei Gruppi di Combattimento. Queste forze combattenti rappresentano il contributo italiano alla Campagna d’Italia, accanto alla Divisioni Ausiliare ed alle Salmerie di Combattimento che, alla fine della guerra, aprile 1945, ammontano ad oltre 500.000 mila uomini