BLOG DI RIFERIMENTO DELLE ATTIVITA' DEL GRUPPO "STUDENTI E CULTORI DELLA MATERIA" CHE SI E'AGGREGATO PER STUDIARE LE TEMATICHE INERENTI I VARI PERCORSI DI FORMAZIONE PERSONALE. IL GRUPPO NASCE NEL 2009 E DOPO L'APRILE 2013 SI E' APERTA ANCHE ALLA RICERCA ED APPROFONDIMENTO UNIVERSITARIO E POST DOTTORALE.SUSSIDIO DIDATTICO AI MASTER ATTIVATI. Spazio esterno del CESVAM per le relazione esterne (Curatore. Massimo Coltrinari. Info:didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org)
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venerdì 29 luglio 2016
mercoledì 13 luglio 2016
Federazione del Nastro Azzurro di Potenza
Azzurro
che valore
Martina Palazzini
“Azzurro che
valore” è un’iniziativa promossa dalla Federazione provinciale
di Potenza della Nastro Azzurro e creata allo scopo di memorare
quegli atleti che combatterono nel primo conflitto mondiale, i quali
per i loro atti di eroismo furono decorati al Valor Militare. I suoi
compiti, svolti in collaborazione con l’Istituto Nazionale della
Nastro Azzurro, noto più semplicemente con il nome abbreviato di
Nastro Azzurro, riguardano la promozione dell’attività culturale
sulla Grande Guerra. Tale promozione culturale vede anche la
partecipazione di studiosi di storia sportiva e militare, federazioni
sportive, enti militari, culturali e di ricerca scientifica locali e
nazionali. Propone diverse attività annuali, quali manifestazioni
culturali e sportive, pubblicazioni culturali di studi e di
documentazione. Allo scopo di raggiungere gli obiettivi sopra citati,
l’Associazione realizza attività di ricerca, di formazione, di
consulenza ed informazione. Nello specifico:
- Organizza convegni, conferenze, giornate di studio, dibattiti, seminari;
- Organizza gruppi di studio e di ricerca;
- Realizza ed edita studi, articoli e ricerche;
- Istituisce borse di studio;
- Organizza eventi in collaborazione con altre società sportive.
Lo sport, ed in
particolare il calcio, si consolidano sempre più nelle società
novecentesche, coinvolgendo larghi strati di popolazione. Tuttavia,
alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale, i giovani
vengono chiamati al fronte e sottratti alla vita civile, nonché
molto spesso sportiva. Sebbene la guerra sia devastante, questi non
dimenticano la pratica sportiva: sono molti coloro che partono pronti
a combattere portando con sé un pallone. Il calcio, così come tutti
gli ambiti della vita civile, muta conseguentemente al conflitto
bellico. In Gran Bretagna prende sempre più piede il calcio
femminile. Fra i prigionieri di guerra la passione per questo sport
non si spegne, e persino al fronte vi sono episodi di campi adibiti
per giocare.
sabato 9 luglio 2016
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