L’ATTORE
GIANRICO TEDESCHI. ERA STATO UN IMI
la passione per la
recitazione nata nel lager per intrattenere i compagni di prigionia
È morto lunedì 27
luglio nella sua casa di Crabbia di Pettenasco sul lago d'Orta l’attore
Gianrico Tedeschi. Nato a Milano, aveva compiuto 100 anni lo scorso 20 aprile
ricevendo un messaggio di auguri dal Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella.
L’amore per la
recitazione esordisce nei campi nazisti ove è prigioniero per quasi 2 anni. Lui
stesso ricordava: "Sono diventato attore perché sono stato in campo di
concentramento”.
Da allora un’intera
vita dedicata in maggior misura al teatro, ma numerose le partecipazioni
televisive in sceneggiati e varietà. Volto noto al grande pubblico anche per
essere stato testimonial di una azienda di dolciumi in alcuni spot pubblicitari
del Carosello RAI.
Una carriera
prestigiosa, lavorando con i più grandi registi tra cui Strehler, Ronconi,
Rossellini Visconti. Attore eclettico di grande talento ha saputo interpretare
i più differenti ruoli, destreggiandosi magistralmente dal genere drammatico al
brillante. Al suo fianco i più famosi protagonisti del panorama artistico
italiano tra cui Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Renato Rascel, Delia
Scala, Domenico Modugno, Ornella Vanoni e molti altri.
Gli rivolge un pensiero
esprimendo le più sentite condoglianze alla famiglia l’Associazione “Un ricordo
per la pace” di Aprilia che da oltre 10 anni è attiva nel progetto divulgativo
“MEMORIA AGLI I.M.I” assistendo gli aventi diritto nelle richieste della
Medaglia d’Onore, l’onorificenza che lo Stato Italiano, attraverso Decreto del
Presidente della Repubblica, conferisce agli Internati militari nei lager
nazisti dopo l’8 settembre 1943.
La presidente Elisa
Bonacini: “Se ne va un altro pezzo della nostra storia. Gianrico Tedeschi
durante la seconda guerra mondiale aveva partecipato alla campagna di Grecia.
Dopo l'armistizio, rifiutandosi di collaborare con i nazisti entrando nelle
file della Wehrmact e della Repubblica di Salò venne catturato ed internato in
vari campi, tra cui Sandbostel e Wietzendorf, Oflag 83. Qui conobbe anche lo
scrittore Giovannino Guareschi.
L'amore per la
recitazione si accese proprio nel lager. Tedeschi vi aveva organizzato una
piccola biblioteca e ne recitava i testi per i compagni. Iniziativa di grande
valenza l’intrattenimento culturale contro l’abbrutimento psico-fisico dei
prigionieri cui aspiravano i nazisti per indurli ad optare a loro favore. Una
sua frase a monito delle future generazioni:
"La memoria è come
un fuoco che arde e ci tiene in vita; se si spegne non c'è più vita!"
Ciao Gianrico, un
saluto a tutti gli IMI lassù.”
info: didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org