LA RUSSIA E L'INTERVENTO DELL'ITALIA. ANALISI E CONSIDERAZIONI
La partecipazione dell’Italia alla Grande Guerra
aveva posto l’Italia a riconsiderare il suo problema strategico. Occorre
rilevare che sia la Gran Bretagna che la Francia riconobbero senza esitazione
l’enorme importanza di questa scelta di campo. Chi invece non apprezzò, anzi
avanzò pretesti non secondari denigrativi per la scelta italiana. La Russia era
scesa in guerra per la difesa della Serbia, ed i nostri rapporti con Belgrado
erano pessimi e questo non poteva non essere tenuto presente dei decisori
russi. I Russi all’inizio del 1915 erano in una situazione veramente difficile,
e a Parigi e Londra un intervento dell’Italia poteva equilibrare la situazione
strategica. I Russi accusarono l’Italia di un intervento tardivo, che impedì
alla Russia di evitare i disastri in cui andò incontro a meta del 1915 a
cominciare da Gorlice. Dopo i primi
quattro mesi di guerra, La Russia, che era entrata in guerra con 5000 cannoni e
5.000.000.di proiettili. Durante i mesi precedenti il tasso di consumo fu d
circa 45.000 proiettili al giorno, a fronte di una produzione delle officine
russe di circa 35.000 proiettili al mese. In pratica a Natale la Russia
disponeva di soli 300.000 proiettili. La Russia aveva perso 1.350.000 uomini
tra Caduti, feriti e prigionieri e dispersi. Non era minimamente pensabile in
una sua azione offensiva, anche se i responsabili russi ostentano la più
tranquilla calma.
La
situazione grave era nota a Londra e a Parigi ma non era nota l’Italia, che
ancora dava retta ai dati non reali comunicati da San Pietroburgo.
Il
generale Dalilow, comandante delle forze russe, ebbe modo di denigrare
l’intervento dell’Italia nei seguenti termini
“L’offensiva italiana si trovò arrestata al
suo inizio e non andò oltre l’Isonzo. Le forze modeste che l’Austria aveva
dirette su questo fronte riuscirono ad arrestare l’avanzata dell’esercito
italiano. Per questa operazione il Comando supremo austriaco non aveva ritirato
dalla nostra fronte che una quantità minima di truppe, due o tre divisioni
appena, avendo prelevato il resto dalla frontiera della Serbia e della Romania
dove gli austriaci sono stati rimpiazzati da truppe tedesche; queste ultime
vennero dunque ad occupar eil territorio austro-ungarico. Poiché esse non erano
state ritirate dalla fronte occidentale si arriva a concludere che l’entrata in
guerra dell’Italia non migliorò direttamente la nostra ( russa nda) situazione
bensi quella dei nostri alleati occidentali”.
Master in Storia MIlitare Contenporanea dal 1796 al 1960.
Argomento di tesi
(CONTATTI: DIREZIONE SCIENTIFICA, didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org
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