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martedì 31 ottobre 2023

Libano. 1982 La Prima missione di pace

 



Si riporta la premessa al volume dedicato al Libano, (Progetto 2022/1)

Premessa

Lo scopo di questo volume è quello di proporre delle riflessioni a carattere generale, anche da parte di alcuni protagonisti, della esperienza che l’Italia affrontò agli inizi degli anni ’80 nel contesto internazionale come partecipazione alla stabilizzazione e riduzione dei conflitti. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale le Forze Armate Italiane erano ispirate come impiego, per una scelta di politica militare ben precisa, ad una decisa politica di difesa imperniata sull’art.11 della Costituzione repubblicana del 1948 (L’Italia ripudia la guerra come soluzione dei contrasti tra gli Stati); il corollario conseguente fu per decenni il “focus” di impiego delle nostre unità soprattutto terresti sarebbe stato incentrato sulla difesa del confine orientale.

Poi la svolta degli anni ’80. Per contribuire alla stabilità internazionale e comporre i conflitti in corso, in ambito ONU, si volle iniziare con l’invio di contingenti militari in Libano quella stagione che presso la pubblica opinione si accreditò come “missioni di pace”. Forze armate impiegate come strumento di contrasto alla violenza bellica, come forza di interposizione, utilizzata da parti che non riuscivano a trovare altra soluzione che la violenza ai loro dissidi. Si intervenne nel conflitto tra israeliani ed arabi, iniziato nel 1948 e che ancora oggi continua e perdura, nella convinzione di portare un contributo volto a fornire elementi di stabilizzazione politica e sociale alle due comunità.

Il volume nella sua prima parte da un ampio quadro delle attività svolte dall’Italia, dall’Unità d’Italia ad oggi, ma anche dando cenni agli decenni precedenti in merito alle iniziative dell’allora Regno di Sardegna, fino ai nostri giorni come prova che le “missioni di pace” nelle sue varie interpretazioni fanno parte del DNA delle nostre Forze Armate; nella sua seconda parte riporta riflessioni di chi fu partecipe di quella esperienza, a quaranta anni di distanza, nei suoi risvolti politici ma soprattutto come prima esperienza delle Forze Armate italiane chiamate a confrontarsi con una realtà che non era la guerra classica, ma che presentava risvolti diversi e variegati spesso non conosciuti, in un contesto in cui non si poteva sbagliare. Iniziò con il Libano una stagione in cui le Forze Armate italiane furono impiegate come forza di interposizione e stabilizzazione, stagione che risultò poi essere uno strumento di sempre migliore addestramento ed efficienza per le stesse Forze Armate, quasi una “spovincializzazone” dello strumento militare sostanzialmente di guarnigione, ma che fu pagato con un logoramento di materiali ed uomini ed un allontanamento ordinativo, sul piano dottrinale, dal vero motivo per cui le Forze Armate esistono. Alcune componenti terrestri (vedasi l’artiglieria e le forze carriste),  si ridussero a entità trascurabili, la fanteria perse di molto il suo ruolo di arma base, a favore del genio, che assunse, appunto, sempre più la funzione di arma base; inoltre componenti logistiche come la sanità ed il commissariato assunsero una dimensione che andò oltre quella tradizione di sostegno all’arma base. Uno strumento militare che si avvicinava a più ad una forza paragonabile alle “constatabulary forces” che realmente militare. Non per altro per fronteggiare alla emergenza Covid-19 il Paese si affido, per la vaccinazione di massa della popolazione ad una struttura gestita e approntata dalla organizzazione militare.  

Tutto questo venne a confrontarsi con gli eventi del 24 febbraio 2022 in Ucraina, in cui le Forze Armate sono chiamate a sostenere non più missioni di interposizione e stabilizzazione, ma, nella sostanza, a ritornare al loro ruolo di fronteggiare una guerra classica, in un contesto di una coalizione come la Nato, in un contesto “dual use” il cui si sta ripristinando l’”use” primario.

 

Il volume quindi offre momenti di riflessione di questo arco temporale di quarant’anni anni come evoluzione ed impiego delle nostre Forze Armate, vero riverbero della situazione in cui l’Italia è chiamata ad operare    

I limiti di spazio sono quelli del territorio nazionale, del mediterraneo orientale e dei territori libanese e a nord dello Stato di Israele

I limiti di tempo vanno per la prima parte visti in quelli dell’età contemporanea, dalla Santa Alleanza ad oggi, in particolare dalla prima missione di interposizione che si ebbe a meta dell’ottocento, con una particolare attenzione agli anni ottanta del secolo scorso.

 

 

venerdì 20 ottobre 2023

Comunicato. Asti 27 ottobre 2023. Incontro con gli Studenti

 

Nella mattinata del 27 ottobre p.v. si terrà, presso la sede di Asti di Uni-Astiss - Polo Universitario Asti Studi Superiori, l'evento finale del Progetto “Il Valor Militare nelle due guerre mondiali ad Asti e Provincia” voluto dalla Federazione astigiana del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare, in ciò supportata dalla Presidenza Nazionale, per concludere le celebrazioni del Centenario dell’Istituto (1923 – 2023). Sono interessati, già dall’anno scolastico passato, studenti appartenenti a tutti gli Istituti Superiori di secondo grado di Asti, come pure di Canelli. Studenti che presenteranno lavori, che saranno collegati ad episodi di Valor Militare locale, scaturiti dai percorsi di studio affrontati. Quindi, un approccio al Valore Militare di tipo artistico, tecnico, umanistico.



Il Presidente della Federazione di Asti e Consigliere Nazionale
dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare 
Marco Montagnani

lunedì 9 ottobre 2023

Master Proposta di Temi di tesi Tema Generale Le Ferrovie


 Proposte di Titoli per tesi di master :


- le stragi ferroviarie degli anni 70 e 80 : esame delle stragi, sconnessioni con la ituazione politica italiana e europea, mandanti delle stragi, ruolo dei servizi segreti deviati  in tale contesto stragista ;


- il ruolo delle ferrovie dello stato e del genio ferrovieri nella prima guerra mondiale;


- il ruolo delle ferrovie dello stato e del genio ferrovieri nella seconda guerra mondiale ;


- impiego delle ferrovie nel nord America e in Africa ( sud Africa) per scopi militari a fine 800 e nei primi decenni del 900 ;


- la via della seta ( passato presente e futuro) e le ripercussioni che ha avuto la guerra ucraina - russa sul traffico commerciale dalla Cina verso l’Europa occidentale ( cambio degli  itinerari per evitare le aree di crisi) ;


- il ruolo delle ferrovie nella guerra russo - Ucraina;


- il ruolo della compagnia ferroviaria bielorussa nella guerra russo - Ucraina;


i- l ruolo delle ferrovie nella politica dei trasporti DLF elle NATO;


I temi di cui sopra, una volta accettati dalla Direzione Scientifica della Docenza del Master, avrano come refrente ulteriore il Col Mario Pietrangeli,come Co-Relatore, Associato al CESVAM