IMPRESSION MANAGEMENT
Ten. Art. Pe. Sergio Benedetto Sabetta
“ Noi non crediamo che la verità resti
la verità quando le viene tolto il velo”
( Nietzsche)
Vi è sempre stata la necessità nel
districarsi delle relazioni sociali, nel momento in cui si tenta di acquisire
un utile da una persona posta in un punto di forza e fornita delle risorse da
noi desiderate, di suscitare la giusta impressione.
Questi comportamenti volti a produrre
buone impressioni su persone per noi rilevanti e a proteggere la nostra
immagine ( ingration strategies) si
possono distinguere in tre tipologie ( Perrone):
·
Comportamenti di
tipo adulatorio, consistenti nel fare complimenti e sottolineare i
“notevoli” risultati conseguiti dal target;
·
Comportamenti di autoevidenza,
i quali si possono risolvere in una autopromozione evidenziando i propri
aspetti più apprezzati e piacevoli per il target,
quali la socievolezza e la disponibilità a fornire favori, oppure attraverso
una falsa auto modestia ;
·
Comportamenti di autostima,
mediante i quali si sostengono gli stessi valori e le stesse opinioni del target rassicurando il suo livello di
autostima e creando un rapporto di similitudine e quindi di simpatia.
Sostanzialmente si tratta di una scena teatrale in cui
infinite rappresentazioni creano una scala di relazioni, permettendo di
rivestire i vari ruoli esistenti nella società evitando così di scivolare verso
puri rapporti di forza ( Goffman), è
stato a riguardo osservato che non vi è una pura interpretazione negativa di
tali strategie essendo queste di per sé utili a rendere fluidi i rapporti
sociali, creando coesione, partecipazione e favorendo il trasferimento di
informazioni, è in realtà l’eccesso sistematico
di tali comportamenti, associato magari alla denigrazione altrui, che può
portare ad un disvalore, tuttavia se
facilita il funzionamento dei sistemi sociali complessi esso non può sanare i problemi di fondo di
un’organizzazione sociale qualsiasi ( Perrone ).
Dobbiamo considerare che, come osserva Edward O. Wilson, “ i conflitti violenti e con esiti letali sono talmente comuni nelle
società umane da suggerire che rappresentino un istinto adattivo della nostra
specie”( 108), quello che ci distingue dagli scimpanzé è l’evoluzione culturale che
permette alleanze sempre più complesse a seguito di una complessità culturale
che deriva dalla crescita dimensionale della società, come dimostrato dai
modelli matematici elaborati da Maxime
Derex e dai suoi colleghi ricercatori.
Vi sono due livelli di selezione, se gli individui
egoisti vincono sugli altruisti all’interno dei gruppi, nel conflitto tra
gruppi quelli che contengono più altruisti vincono su quelli formati
prevalentemente da egoisti (David Sloan
Wilson), fondamentale è il trasferimento di memorie e miti collettivi in
tempi dedicati da affiancare alle questioni prettamente economiche del giorno
lavorativo.
L’attuale svolta internazionale nelle relazioni con i
conflitti in Ucraina, Medio Oriente e Mar Rosso e le tensioni nell’Oceano
Pacifico, nel superare la visione idilliaca della fine della Storia in un
eterno presente economico globalizzato, ha riportato in auge la necessità di un
fronte interno in cui deve esserci una prevalenza degli altruisti sugli
egoisti, questi ultimi vincenti nel racconto di una globalizzazione economica
in cui gli Stati erano indifferenti e superati nel prevalere di una finanza
globale.
La self
presentation può tuttavia favorire gli errori di percezione se questa si risolve esclusivamente in atti di machiavellismo e denigrazione, magari
per raffronto, vengono ad essere sfruttati fenomeni quali la prima impressione, in cui la necessità
della presenza dei principi di coerenza del giudizio e di completamento degli
elementi iniziali colti porta a confermare il giudizio stesso, l’effetto alone, nel quale le poche caratteristiche
osservate sull’individuo vengono ad influenzare la valutazione delle altre, la proiezione, attraverso la quale si
proiettano sugli altri i propri tratti di personalità più apprezzati, oltre
naturalmente agli stereotipi ( Tosi- Pilati).
Errori e nostri problemi sono di preferenza
attribuibili a fattori esterni, mentre successi ed errori altrui a fattori
interni con un processo denominato “errore
di attribuzione fondamentale”,
secondo quanto osservato da Heider,
il risultato è una distorsione del giudizio ed una errata valutazione.
Questa autopresentazione si risolve in molti casi in
un tentativo di seduzione, in un
oscillare tra due poli: quello della strategia e quello dell’animalità, dalla
sottile logica alla suggestione animalesca, nel tentativo di catturare il
desiderio altrui attraverso una rete di apparenze che eriga innanzi al target un simulacro di potenza ( Baudrillard
).
Vi è un
intrecciarsi di rapporti di forza e di desiderio che si esprimono in segni di
potere i quali sviano il discorso dalla verità, l’interpretazione dei segni
svuota la seduzione, la ricerca del senso ne raffredda l’emozione, rende più
lento il discorso sociale disvelando le illusioni ( Baudrillard), ma l’emozione, che la seduzione incorpora può
risolversi in un agire più fluido se opportunamente incanalata, il malessere
non è che un’esposizione violenta del proprio essere, un’incapacità di farsi
accettare.
Nell’ autorappresentazione vi è la coscienza sui
propri parametri che qualcun altro comunque lo farà, si tratta pertanto di
anticiparlo, questo non garantisce che l’opera di simulazione non sia
fragilissima e cada entro un labirinto insormontabile di riflessi in cui inizi
la devastazione dell’immagine.
In questa opera di costruzione dell’immagine vi è una
parzialità insita nello stesso operare, una voluta coscienza narcisistica
dell’inganno nel tentativo di simulare verso l’altro solo parte di sé stessi,
ma anche questi rivela solo un’immagine predefinita in uno scambio continuo di
logica e sensazioni in cui il potere è un impasto di potenza e di sfida.
E’ stato osservato che la “Modernità” regge su due pilastri in contrasto tra loro,
la
libertà e l’uguaglianza, dove al crescere dell’una vi è una diminuzione
dell’altra, mancando un terzo elemento equilibratore ( Cardini).
Le classi giovanili, crescendo senza
adeguati punti di riferimento, diventano bulimici accumulatori di emozioni nel
presente, senza un passato e nell’atrofia dei fini per il futuro, in una
società dall’esasperato individualismo ( Guglielmo
Gallone – Limes, 2/24).
Cambiare la mentalità di un sistema e
la cultura politico – strategica è un processo lungo, complesso e incerto senza
una grave crisi che funga da shock. Questo “ Specialmente per noi
italiani, tra i quali è già affiorata la tentazione di trasferire al più presto
la delega a proteggerci esercitata dagli Stati Uniti, che non vogliono più
assumersi questa responsabilità, a un’Europa nella quale sarà difficile trovare
interlocutori più sensibili di noi alla salvaguardia dei nostri interessi
nazionali” ( 189, L’Italia
riarma lentamente, Germano Dottori,
in Limes, 2/2024)
La seduzione è narcisistica, una verità forse
alterata, ma come osserva Rivarol “il
popolo non voleva
Bibliografia
·
AA. VV., Una
certa idea d’Italia, Limes, 2/2024;
·
F. Cardini, La
deriva dell’Occidente, Laterza 2023;
·
Edward O. Wilson,
Le origini profonde delle società umane, Raffaello Cortina Editore 2020;
·
V. Perrone, Che
impressione! Management ed economia della bella figura, in E & M, 3-7, ETAS
1/2012;
·
F. Heider, The Psychology of Interpersonal Relations,
John Wiley & Sons , N.Y. 1958;
·
H. L. Tosi- M.
Pilati, Comportamento organizzativo, Egea 2008;
·
S. B. Sabetta,
Evoluzione del concetto di Stato dal XIX al XXI secolo, Montedit 2022.
·
J. Baudrillard,
Della seduzione, Se 1979.
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