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martedì 20 agosto 2024

TRA REALTA' E SEDUZIONE

 


IMPRESSION  MANAGEMENT

 

Ten. Art. Pe. Sergio Benedetto Sabetta

 

 

 

“ Noi non crediamo che la verità resti la verità quando le viene tolto il velo”

( Nietzsche)

 

         Vi è sempre stata la necessità nel districarsi delle relazioni sociali, nel momento in cui si tenta di acquisire un utile da una persona posta in un punto di forza e fornita delle risorse da noi desiderate, di suscitare la giusta impressione.

         Questi comportamenti volti a produrre buone impressioni su persone per noi rilevanti e a proteggere la nostra immagine ( ingration strategies) si possono distinguere in tre tipologie ( Perrone):

 

·        Comportamenti di tipo adulatorio, consistenti nel fare complimenti e sottolineare i “notevoli” risultati conseguiti dal target;

·        Comportamenti di autoevidenza, i quali si possono risolvere in una autopromozione evidenziando i propri aspetti più apprezzati e piacevoli per il target, quali la socievolezza e la disponibilità a fornire favori, oppure attraverso una falsa auto modestia ;

·        Comportamenti di autostima, mediante i quali si sostengono gli stessi valori e le stesse opinioni del target rassicurando il suo livello di autostima e creando un rapporto di similitudine e quindi di simpatia.

 

Sostanzialmente si tratta di una scena teatrale in cui infinite rappresentazioni creano una scala di relazioni, permettendo di rivestire i vari ruoli esistenti nella società evitando così di scivolare verso puri rapporti di forza ( Goffman), è stato a riguardo osservato che non vi è una pura interpretazione negativa di tali strategie essendo queste di per sé utili a rendere fluidi i rapporti sociali, creando coesione, partecipazione e favorendo il trasferimento di informazioni, è in realtà  l’eccesso sistematico di tali comportamenti, associato magari alla denigrazione altrui, che può portare ad un disvalore, tuttavia se facilita il funzionamento dei sistemi sociali complessi  esso non può sanare i problemi di fondo di un’organizzazione sociale qualsiasi ( Perrone ).

Dobbiamo considerare che, come osserva Edward O. Wilson, “ i conflitti violenti e con esiti letali sono talmente comuni nelle società umane da suggerire che rappresentino un istinto adattivo della nostra specie”( 108), quello che ci distingue  dagli scimpanzé è l’evoluzione culturale che permette alleanze sempre più complesse a seguito di una complessità culturale che deriva dalla crescita dimensionale della società, come dimostrato dai modelli matematici elaborati da Maxime Derex e dai suoi colleghi ricercatori.

Vi sono due livelli di selezione, se gli individui egoisti vincono sugli altruisti all’interno dei gruppi, nel conflitto tra gruppi quelli che contengono più altruisti vincono su quelli formati prevalentemente da egoisti (David Sloan Wilson), fondamentale è il trasferimento di memorie e miti collettivi in tempi dedicati da affiancare alle questioni prettamente economiche del giorno lavorativo.

L’attuale svolta internazionale nelle relazioni con i conflitti in Ucraina, Medio Oriente e Mar Rosso e le tensioni nell’Oceano Pacifico, nel superare la visione idilliaca della fine della Storia in un eterno presente economico globalizzato, ha riportato in auge la necessità di un fronte interno in cui deve esserci una prevalenza degli altruisti sugli egoisti, questi ultimi vincenti nel racconto di una globalizzazione economica in cui gli Stati erano indifferenti e superati nel prevalere di una finanza globale.

La self presentation può tuttavia favorire gli errori di percezione se questa si risolve esclusivamente in atti di machiavellismo e denigrazione, magari per raffronto, vengono ad essere sfruttati fenomeni quali la prima impressione, in cui la necessità della presenza dei principi di coerenza del giudizio e di completamento degli elementi iniziali colti porta a confermare il giudizio stesso, l’effetto alone, nel quale le poche caratteristiche osservate sull’individuo vengono ad influenzare la valutazione delle altre, la proiezione, attraverso la quale si proiettano sugli altri i propri tratti di personalità più apprezzati, oltre naturalmente agli stereotipi ( Tosi- Pilati).

Errori e nostri problemi sono di preferenza attribuibili a fattori esterni, mentre successi ed errori altrui a fattori interni con un processo denominato “errore di attribuzione fondamentale”, secondo quanto osservato da Heider, il risultato è una distorsione del giudizio ed una errata valutazione.

Questa autopresentazione si risolve in molti casi in un tentativo di seduzione,  in un oscillare tra due poli: quello della strategia e quello dell’animalità, dalla sottile logica alla suggestione animalesca, nel tentativo di catturare il desiderio altrui attraverso una rete di apparenze che eriga innanzi al target un simulacro di potenza     ( Baudrillard ).

Vi  è un intrecciarsi di rapporti di forza e di desiderio che si esprimono in segni di potere i quali sviano il discorso dalla verità, l’interpretazione dei segni svuota la seduzione, la ricerca del senso ne raffredda l’emozione, rende più lento il discorso sociale disvelando le illusioni ( Baudrillard), ma l’emozione, che la seduzione incorpora può risolversi in un agire più fluido se opportunamente incanalata, il malessere non è che un’esposizione violenta del proprio essere, un’incapacità di farsi accettare.

Nell’ autorappresentazione vi è la coscienza sui propri parametri che qualcun altro comunque lo farà, si tratta pertanto di anticiparlo, questo non garantisce che l’opera di simulazione non sia fragilissima e cada entro un labirinto insormontabile di riflessi in cui inizi la devastazione dell’immagine.

In questa opera di costruzione dell’immagine vi è una parzialità insita nello stesso operare, una voluta coscienza narcisistica dell’inganno nel tentativo di simulare verso l’altro solo parte di sé stessi, ma anche questi rivela solo un’immagine predefinita in uno scambio continuo di logica e sensazioni in cui il potere è un impasto di potenza e di sfida.

E’ stato osservato che la “Modernità” regge su due pilastri in contrasto tra loro,

la libertà e l’uguaglianza, dove al crescere dell’una vi è una diminuzione dell’altra, mancando un terzo elemento equilibratore ( Cardini).

         Le classi giovanili, crescendo senza adeguati punti di riferimento, diventano bulimici accumulatori di emozioni nel presente, senza un passato e nell’atrofia dei fini per il futuro, in una società dall’esasperato individualismo ( Guglielmo Gallone – Limes, 2/24).

         Cambiare la mentalità di un sistema e la cultura politico – strategica è un processo lungo, complesso e incerto senza una grave crisi che funga da shock. Questo “ Specialmente per noi italiani, tra i quali è già affiorata la tentazione di trasferire al più presto la delega a proteggerci esercitata dagli Stati Uniti, che non vogliono più assumersi questa responsabilità, a un’Europa nella quale sarà difficile trovare interlocutori più sensibili di noi alla salvaguardia dei nostri interessi nazionali”         ( 189, L’Italia riarma lentamente, Germano Dottori, in Limes, 2/2024)

La seduzione è narcisistica, una verità forse alterata, ma come osserva Rivarol “il popolo non voleva la Rivoluzione, voleva solo lo spettacolo”.

 

 

Bibliografia

 

·        AA. VV., Una certa idea d’Italia, Limes, 2/2024;

·        F. Cardini, La deriva dell’Occidente, Laterza 2023;

·        Edward O. Wilson, Le origini profonde delle società umane, Raffaello Cortina Editore 2020;

·        V. Perrone, Che impressione! Management ed economia della bella figura, in E & M, 3-7, ETAS 1/2012;

·        F. Heider, The Psychology of Interpersonal Relations, John Wiley & Sons , N.Y. 1958;

·        H. L. Tosi- M. Pilati, Comportamento organizzativo, Egea 2008;

·        S. B. Sabetta, Evoluzione del concetto di Stato dal XIX al XXI secolo, Montedit 2022.

·        J. Baudrillard, Della seduzione, Se 1979.

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