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lunedì 24 giugno 2013

Rivista: Le porte della Memoria

La Copertina
Con le porte della memoria, titolo sintetico, sollecitante, provocatorio che, meglio di altri, coglie l’essenza di quanto si vuole realizzare con questo trimestrale, si dà inizio ad una nuova collana di pubblicazioni, promosse dall’ANRP, che vanno ad affiancare “Studi, documentazione e ricerca” (1963) e “Quaderni” (1985).
Un periodico di approfondimenti (testimonianze, storia, cultura, idee) edito – in attesa di dar vita ad una testata nuova ed autonoma – quale supplemento di rassegna, mensile socio-culturale dell’ANRP, la cui attuale serie, nata nel 1979, compie ben 30 anni.
Nel quadro più ampio delle manifestazioni in occasione del 60° anniversario della costituzione dell’Associazione (1948-2008), si è pensato con le porte della memoria di arricchire il patrimonio editoriale di ampia divulgazione con un “contenitore” in grado di accogliere argomentazioni, saggi e approfondimenti su problematiche storico sociali, esperienze e attività di ricerca, studio e testimonianza.
Oggi, ancor più che in passato, “fare cultura” significa offrire dei punti di riferimento per trasmettere la memoria storica, aprendo un dialogo sull’esperienza culturale, reale e umana, affrontando problematiche vive, certezze e incertezze di un’epoca che sempre più necessita di “testimoni”.
Storia e memoria. Passato, presente e futuro. Quale equilibrata posizione assumere di fronte alle sollecitazioni e al pragmatismo del modo contemporaneo? “Non ha futuro una società senza memoria”. Le parole pronunciate da Benedetto XVI durante l’udienza ai membri del Pontificio Comitato di scienze storiche ci vengono in aiuto, ne cogliamo la profonda essenza e le facciamo nostre, attribuendo loro un significato in senso lato. A proposito della crisi della storiografia, “in una società plasmata dal positivismo e dal materialismo”, ideologie che hanno indotto la società “ad
uno sfrenato entusiasmo per il progresso 
[…] animato da spettacolari scoperte e successi tecnici, malgrado le disastrose esperienze del secolo scorso” di fronte ad un passato che appare “come uno sfondo buio” rispetto ad un presente e ad un futuro che “risplendono con ammiccanti
promesse
”, si rischia di produrre una società che “dimentica del proprio passato e quindi sprovvista di criteri acquisiti attraverso l’esperienza, non è più in grado di progettare un’armonica convivenza e un comune impegno nella realizzazione di obiettivi futuri...”. Una società, quindi, vulnerabile, che rischia di essere manipolata ideologicamente. Un’affermazione, questa, propria non solo del mondo cattolico, ma anche del mondo politico laico.
Per dirla con le parole di una nostra amica, la senatrice Lidia Brisca Menapace, interrompere la memoria e la sua trasmissione serve per produrre un “Alzheimer organizzato”.
E un popolo senza memoria può essere “portato in qua e in là”.
È instancabile il lavoro dell’ANRP, continuamente volto a ricostruire il passato per dare un senso al presente e progettare il futuro. In tale ottica l’ANRP, attraverso la collaborazione con l’università, gli istituti di ricerca e gli associati, porta avanti un ricco programma di studi, al fine di raccogliere, organizzare e conservare documenti e testimonianze, per divulgare il materiale reperito e far conoscere, per quanto possibile e pur con mezzi limitati, in particolare le vicende dei militari italiani nel secondo conflitto mondiale.
Forte dell’esperienza dei Veterani e dei loro familiari, aderenti all’Associazione, nella consapevolezza di tutto quello che uomini e donne, vecchi e bambini hanno patito in prima persona a causa della guerra, prigionieri, profughi, internati e deportati ridotti a volte in condizioni di schiavitù e di lavoro coatto, e nella coscienza del loro passato di autentico sacrificio individuale e collettivo, l’ANRP sente l’impegno di affermare che le relazioni internazionali, a livello mondiale, debbano avere alla base un ordinamento giuridico fondato sui diritti inalienabili della persona umana. Qualsiasi presupposto che possa ledere il diritto alla vita e alla dignità della persona ci vedrà sempre impegnati in prima linea.
È convinzione e intendimento dell’ANRP che la “qualità” dell’informazione debba rispecchiare la “verità storica” e la “chiarezza della comunicazione” in quanto l’uso corretto dell’informazione e momenti di riflessione come quelli che continuiamo a proporre, tali da essere formativi per una coscienza civile e politica soprattutto dei giovani, con l’auspicio che essi un giorno non lontano possano costruire, su solide basi, un futuro migliore.
Questa pubblicazione, che non a caso abbiamo voluto chiamare le porte della memoria, intende rendere tangibile un momento di passaggio e di rinnovamento e venire incontro, all’interesse dei lettori verso i problemi socio politici del nostro tempo, offrendo loro chiavi di lettura per conoscerne le dinamiche. Precise sono le finalità: la focalizzazione di segmenti storici spazio-temporali che, pur nella loro peculiarità tematica, interagiscano nel contenuto; l’adozione di un metodo storico di ricerca che, attraverso la trattazione, cerchi di portare alla luce il maggior numero di elementi oggettivi di situazioni registrate e di avvenimenti accaduti, affinché il lettore possa formarsi un personale convincimento del fatto presentato.
Si è voluto adottare un profilo antologico e descrittivo per stimolare l’interesse anche dei non addetti ai lavori su un periodo storico che non deve cadere nell’indifferenza e nell’oblio. Pertanto ci si porrà in contatto diretto e immediato con documenti e testimonianze del passato, per coglierne il loro significato e la loro importanza nel tempo, come presupposto e stimolo al progresso.
La collaborazione a questa pubblicazione è aperta a tutti. Per garantire al massimo l’obiettività dell’informazione, sarà lasciata ampia libertà di trattazione a tutti coloro che, con spirito costruttivo, vogliano dare il proprio contributo culturale.
Ciò, a prescindere dalla condivisione o meno, da parte dell’ANRP, di opinioni espresse dagli autori dei lavori pubblicati.
Gli scritti inediti, contenenti un pensiero originale, investono pertanto la diretta responsabilità dell’autore, rispecchiandone le idee personali. Ogni singolo partecipante, attraverso i propri mezzi espressivi e la propria peculiarità culturale, si farà portatore di esperienze intellettuali diverse e complementari.
Sul filo conduttore dei temi di nostro interesse, ogni numero presenterà una miscellanea di contributi di storici, sociologi, studiosi di materie giuridiche, di economia, di arte e di quant’altro sia stato e continui ad essere motivo di riflessione in linea con i nostri valori: il recupero della verità storica e la tutela dei diritti umani per promuovere una cultura di pace e di solidarietà tra i popoli.
Vorremmo che dalla lettura di queste pagine le nuove generazioni apprendessero ad essere consapevoli del retaggio dei loro padri; prendessero coscienza del fatto che Libertà e Pace vanno custodite e difese sempre; imparassero che il destino della propria Nazione, visto nei più ampi confini internazionali, va costruito quotidianamente e con l’impegno di ciascuno, nessuno escluso; con la consapevolezza che noi, i contemporanei, siamo i destinatari di continui richiami al dovere della memoria.

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