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mercoledì 18 dicembre 2013

Turchia: il nuovo carro armato Altay

Turchia

Altay
Murad Bayar, capo del SSM, il Sottosegretariato per l’Industria della Difesa turco, ha recentemente dichiarato alla stampa come il governo di Ankara stia valutando l’ipotesi di affidare ad un consorzio internazionale la produzione in serie del nuovo carro armato Altay, il cui prototipo è frutto di una collaborazione turco-sudcoreana, che vede la Otokar, di proprietà del Gruppo Koc, quale prime contractor. Per via della sua centralità nella fase di prototipizzazione, è tuttavia da escludersi che Otokar possa eventualmente ritrovarsi a ricoprire un ruolo secondario nel nuovo consorzio.
La notizia, peraltro, si inserirebbe nella scia di una lunga querelle politica tra la storica e potente famiglia Koc, affine alla borghesia di Istanbul e di tendenze relativamente progressiste, e il governo di Recep Tayyip Erdogan, spostato su posizione più conservatrici, nonché politicamente ed economicamente radicato nel cuore dell’Anatolia. Ci troveremmo quindi di fronte ad un altro caso di rappresaglia industriale ai danni dei Koc, dopo che a settembre il governo aveva cestinato, per presunte irregolarità nella gara di appalto, un contratto del valore di 2 miliardi di dollari per la fornitura di sei corvette per il programma MILGEM, che era stato vinto a gennaio proprio da una sussidiaria del gruppo Koc, la RKM Marine.
Basato sul design del sudcoreano XK2 Black Panther, benché più pesante, l’Altay è destinato a sostituire parte dei mezzi attualmente in dotazione all’Esercito turco, come i vetusti M-48, M-60 e Leopard 1. L’accordo per la produzione di quattro prototipi è stato firmato nel 2008, per un valore di 70 milioni di dollari e di 330 milioni di dollari in trasferimento tecnologico. I primi due prototipi sono usciti dagli impianti di Sakarya nel novembre 2012, con il primo utilizzato per i test di mobilità e il secondo per quelli di tiro. L’inizio della produzione in serie è previsto per il 2015.
Attualmente gli Altay vengono costruiti da un consorzio che, oltre a Otokar, comprende: Hyundai Rotem (design ed expertise di base, supporto tecnico e modernizzazione dell’impianto di Sakarya), Aselsan e STM (controllo del tiro, C3I e altri sottosistemi); MTU Friedrichshafen (motore); MKEK (cannone ad 120/55 mm); Roketsan (pacchetto di prote! zione modulare).
Secondo fonti giapponesi, inoltre, ufficiali turchi starebbero negoziando un accordo con Mitsubishi Heavy Industries per la co-produzione di un motore da 1.800 cavalli che possa eventualmente sostituire quello attuale, da 1.500 cavalli, prodotto dalla tedesca MTU. Un accordo in tal senso rifletterebbe il rafforzamento dell’intesa tra i due Paesi, da leggersi nel quadro di un ritrovato attivismo giapponese nell’export militare e di un intensificarsi dei rapporti tra la Turchia e l’Asia.
Fonte C.E.S.I 57 - 13 dicembre 2013)


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