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mercoledì 21 ottobre 2020

Tesi Materiali Personaggi Olocausto.

 


ANNE FRANK : 91 anni dalla nascita dell’icona della tragedia della deportazione nazista

 

il ricordo dell’Associazione “Un ricordo per la pace”

 

“un messaggio di pace universale che si rafforza da generazione in generazione”

 

www.valoremilitare.blogspot.com 

di Elisa Bonacini 

Nacque il 12 giugno 1929 nella città tedesca di Francoforte sul Meno Anne Frank che con il suo diario scritto in cattività nella “casa sul retro” ad Amsterdam è divenuta l’icona della tragedia della deportazione nazista.

Nel 91esimo della nascita la ricorda l’Associazione “Un ricordo per la pace”. L’associazione apriliana ribadisce l’intenzione di dedicare una sezione di un futuro “Museo per la Pace”  alla deportazione ed all’internamento militare nei lager nazisti.

 “Un progetto sottoposto da qualche anno al vaglio dell’amministrazione di Aprilia  – afferma “Un ricordo per la pace” -  che speriamo si concretizzi quando troverà sede definitiva la mostra “Aprilia in guerra: la Battaglia di Aprilia” curata dalla nostra associazione.

Quello di Anne è un documento straordinario. Scritto da un’adolescente è riuscito a far breccia nel cuore di tutti, denunciando l’orrore del nazismo con un messaggio di pace universale che si rafforza da generazione in generazione.”

 

"Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà anche noi, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità."

Anne Frank

 

LA STORIA

Sognava di diventare scrittrice Annelies Marie Frank detta Anne e invece morì a 16 anni, deportata

nei campi di concentramento nazisti. Il suo diario ad eterna memoria della tragedia dell’olocausto.

Scritto nella “casa sul retro” in Prinsengracht 263 ad Amsterdam, il rifugio segreto nel quale visse oltre due anni con la famiglia per tentare di sfuggire all’odio nazista.

Nata il 12 giugno 1929 nella città tedesca di Francoforte sul Meno aveva 10 anni Anne quando il

primo settembre 1939 la Germania invase la Polonia dando inizio alla seconda guerra mondiale. Le

leggi razziali emanate il 7 aprile del 1933 e le leggi di Norimberga del 1935 avevano reso la vita

degli ebrei in Germania molto difficile. Esclusi dalla vita civile, vietato lo svolgimento delle proprie

attività, costretti infine ad abbandonare le loro case ed i loro beni per essere relegati nei ghetti. Otto

Frank e la moglie Edith, papà e mamma di Anne, decisero pertanto di trasferirsi dalla Germania ad

Amsterdam in Olanda per avviare un’impresa ( ”Opekta”) che commerciava pectina, addensante

per la preparazione di marmellate. Ma il 10 maggio 1940 i nazisti invasero anche i Paesi Bassi.

L’esercito olandese si arrese pochi giorni dopo ed il nazismo impose i duri regolamenti

contro gli ebrei. Vietato frequentare parchi, negozi, cinema. Scuole separate per soli ebrei. La stella

giudaica cucita sugli abiti per essere distinti e discriminati al primo sguardo.

Il 5 luglio 1942 la sorella maggiore Margot ricevette una chiamata per andare a lavorare nella

Germania nazista. La cosa preoccupò Otto poiché già era venuto a conoscenza della deportazione

nei campi di concentramento e delle camere a gas. Da poco aveva allestito un nascondiglio nel retro

dell’edificio dell’attività, la porta di accesso al rifugio di circa 50 m² nascosta da una libreria

girevole. Il giorno seguente la chiamata di Margot la decisione di nascondersi; col tempo si

aggiunsero anche quattro clandestini. Ma il clima di tensione nel retro casa era alto: costante la

paura di essere scoperti. Difficili i rapporti interpersonali tra i clandestini, persino contrasti Anne

con la la mamma Edith che giorno per giorno perdeva sempre più la speranza, cosa che non si

confaceva al carattere ottimista della ragazza. Nell’agosto del 1944 il gruppo venne tradito da un

informatore anonimo; i clandestini scoperti e arrestati dalla Gestapo. Condotta con la famiglia al

campo di concentramento di Westerbork venne deportata nel settembre 1944 ad Auschwitz. Morì di

tifo accanto alla sorella maggiore Margot nel campo di sterminio di Bergen-Belsen nel febbraio del

1945. Solo il papà Otto Frank sopravvisse, lui deportato ad Auschwitz.

IL DIARIO

Annie inizia a scrivere sul diario ricevuto in regalo per i suoi 13 anni. È all’amica immaginaria

Kitty che Anne in quelle condizioni di cattività affida il suo sfogo di adolescente, le sue domande

senza risposta, sensazioni e sentimenti che intatti sono giunti fino a noi.

Fu grazie a Miep Gies che il diario è pervenuto fino a noi. Miep, all’anagrafe

Hermine Santrouschitz, era un’impiegata di Otto Frank, morta nel 2010 a 101 anni. Insieme al

marito aveva aiutato i clandestini a sopravvivere nel nascondiglio provvedendo al loro

sostentamento. Miep trovò il diario di Anna a terra nell’alloggio messo in subbuglio durante

l’irruzione della polizia il 4 agosto 1944 conservandolo senza leggerlo e consegnandolo poi ad Otto

Frank che ne curò la prima pubblicazione nel 1947 dal titolo : “Het Achterhuis” (Il retrocasa) .

Pesanti furono le critiche dei negazionisti la Shoah i quali affermavano il diario fosse un falso,

un’abile manipolazione messa in atto dal padre Otto.

Le tesi negazioniste trovarono smentita ufficiale solo dopo la morte di Otto nel 1980. Il

diario e le lettere di Anne vennero acquisite dall’Istituto dei Paesi Bassi per la documentazione di

guerra, che nel 1986 ne commissionò una perizia attraverso il Ministero della Giustizia. Analizzati

calligrafia e tutti i materiali utilizzati tra cui carta, colla e inchiostro il diario risultò autentico. Il 23

marzo 1990 la Corte regionale di Amburgo ne reiterò l’autenticità.

Tradotto in oltre 60 lingue è pubblicato in più di quaranta paesi; ne sono state vendute oltre

30 milioni di copie, oggetto di rappresentazione teatrali, documentari e film dedicati.

IL MUSEO AD AMSTERDAM

Dal 1960 il nascondiglio ad Amsterdam è un Museo: la “Casa di Anne Frank”. Otto partecipò alle

attività della Fondazione Anne Frank e del Museo fino al 1980, anno della morte: si augurava

che attraverso la lettura del diario i lettori divenissero “consapevoli dei pericoli rappresentati dalla

discriminazione, dal razzismo e dall’antisemitismo”.

 

 per tesi info: didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org

 

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