ANNE
FRANK : 91 anni dalla nascita dell’icona della tragedia della deportazione
nazista
il
ricordo dell’Associazione “Un ricordo per la pace”
“un
messaggio di pace universale che si rafforza da generazione in generazione”
Nacque
il 12 giugno 1929 nella città tedesca di Francoforte sul Meno Anne Frank che
con il suo diario scritto in cattività nella “casa sul retro” ad Amsterdam è
divenuta l’icona della tragedia della deportazione nazista.
Nel
91esimo della nascita la ricorda l’Associazione “Un ricordo per la pace”.
L’associazione apriliana ribadisce l’intenzione di dedicare una sezione di un
futuro “Museo per la Pace” alla deportazione
ed all’internamento militare nei lager nazisti.
“Un progetto sottoposto da qualche anno al
vaglio dell’amministrazione di Aprilia –
afferma “Un ricordo per la pace” - che
speriamo si concretizzi quando troverà sede definitiva la mostra “Aprilia in
guerra: la Battaglia di Aprilia” curata dalla nostra associazione.
Quello
di Anne è un documento straordinario. Scritto da un’adolescente è riuscito a far
breccia nel cuore di tutti, denunciando l’orrore del nazismo con un messaggio
di pace universale che si rafforza da generazione in generazione.”
"Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo
sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà anche noi, partecipo al
dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto
volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che
ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità."
Anne Frank
LA STORIA
Sognava di diventare scrittrice Annelies Marie Frank detta Anne e
invece morì a 16 anni, deportata
nei campi di concentramento nazisti. Il suo diario ad eterna
memoria della tragedia dell’olocausto.
Scritto nella “casa sul retro” in Prinsengracht 263 ad Amsterdam,
il rifugio segreto nel quale visse oltre due anni con la famiglia per tentare
di sfuggire all’odio nazista.
Nata il 12 giugno 1929 nella città tedesca di Francoforte sul Meno
aveva 10 anni Anne quando il
primo settembre 1939 la Germania invase la Polonia dando inizio
alla seconda guerra mondiale. Le
leggi razziali emanate il 7 aprile del 1933 e le leggi di
Norimberga del 1935 avevano reso la vita
degli ebrei in Germania molto difficile. Esclusi dalla vita
civile, vietato lo svolgimento delle proprie
attività, costretti infine ad abbandonare le loro case ed i loro
beni per essere relegati nei ghetti. Otto
Frank e la moglie Edith, papà e mamma di Anne, decisero pertanto
di trasferirsi dalla Germania ad
Amsterdam in Olanda per avviare un’impresa ( ”Opekta”) che
commerciava pectina, addensante
per la preparazione di marmellate. Ma il 10 maggio 1940 i nazisti
invasero anche i Paesi Bassi.
L’esercito olandese si arrese pochi giorni dopo ed il nazismo
impose i duri regolamenti
contro gli ebrei. Vietato frequentare parchi, negozi, cinema.
Scuole separate per soli ebrei. La stella
giudaica cucita sugli abiti per essere distinti e discriminati al
primo sguardo.
Il 5 luglio 1942 la sorella maggiore Margot ricevette una chiamata
per andare a lavorare nella
Germania nazista. La cosa preoccupò Otto poiché già era venuto a
conoscenza della deportazione
nei campi di concentramento e delle camere a gas. Da poco aveva
allestito un nascondiglio nel retro
dell’edificio dell’attività, la porta di accesso al rifugio di
circa 50 m² nascosta da una libreria
girevole. Il giorno seguente la chiamata di Margot la decisione di
nascondersi; col tempo si
aggiunsero anche quattro clandestini. Ma il clima di tensione nel
retro casa era alto: costante la
paura di essere scoperti. Difficili i rapporti interpersonali tra
i clandestini, persino contrasti Anne
con la la mamma Edith che giorno per giorno perdeva sempre più la
speranza, cosa che non si
confaceva al carattere ottimista della ragazza. Nell’agosto del
1944 il gruppo venne tradito da un
informatore anonimo; i clandestini scoperti e arrestati dalla
Gestapo. Condotta con la famiglia al
campo di concentramento di Westerbork venne deportata nel
settembre 1944 ad Auschwitz. Morì di
tifo accanto alla sorella maggiore Margot nel campo di sterminio
di Bergen-Belsen nel febbraio del
1945. Solo il papà Otto Frank sopravvisse, lui deportato ad
Auschwitz.
IL DIARIO
Annie inizia a scrivere sul diario ricevuto in regalo per i suoi
13 anni. È all’amica immaginaria
Kitty che Anne in quelle condizioni di cattività affida il suo
sfogo di adolescente, le sue domande
senza risposta, sensazioni e sentimenti che intatti sono giunti
fino a noi.
Fu grazie a Miep Gies che il diario è pervenuto fino a noi. Miep,
all’anagrafe
Hermine Santrouschitz, era un’impiegata di Otto Frank, morta nel
2010 a 101 anni. Insieme al
marito aveva aiutato i clandestini a sopravvivere nel nascondiglio
provvedendo al loro
sostentamento. Miep trovò il diario di Anna a terra nell’alloggio
messo in subbuglio durante
l’irruzione della polizia il 4 agosto 1944 conservandolo senza
leggerlo e consegnandolo poi ad Otto
Frank che ne curò la prima pubblicazione nel 1947 dal titolo :
“Het Achterhuis” (Il retrocasa) .
Pesanti furono le critiche dei negazionisti la Shoah i quali
affermavano il diario fosse un falso,
un’abile manipolazione messa in atto dal padre Otto.
Le tesi negazioniste trovarono smentita ufficiale solo dopo la
morte di Otto nel 1980. Il
diario e le lettere di Anne vennero acquisite dall’Istituto dei
Paesi Bassi per la documentazione di
guerra, che nel 1986 ne commissionò una perizia attraverso il
Ministero della Giustizia. Analizzati
calligrafia e tutti i materiali utilizzati tra cui carta, colla e
inchiostro il diario risultò autentico. Il 23
marzo 1990 la Corte regionale di Amburgo ne reiterò l’autenticità.
Tradotto in oltre 60 lingue è pubblicato in più di quaranta paesi;
ne sono state vendute oltre
30 milioni di copie, oggetto di rappresentazione teatrali,
documentari e film dedicati.
IL MUSEO AD AMSTERDAM
Dal 1960 il nascondiglio ad Amsterdam è un Museo: la “Casa di Anne
Frank”. Otto partecipò alle
attività della Fondazione Anne Frank e del Museo fino al 1980,
anno della morte: si augurava
che attraverso la lettura del diario i lettori divenissero “consapevoli
dei pericoli rappresentati dalla
discriminazione, dal razzismo e dall’antisemitismo”.
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