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domenica 25 aprile 2021

Le prime 24 ore dello Sbarco di Anzio 22 gennaio 1944

 APPROFONDIMENTI

 Progetto 2017/1. 


Alle ore 2 fu iniziato lo sbarco.

La 1a divisione inglese (2a e 3a brigata di fanteria; 24a brigata guardie; 9° e 43° reparto commandos) iniziò lo sbarco tra F.so della Caffarella e Torre Caldara, spingendo subito in avanti i reparti commandos) per interrompere la rotabile Anzio-Roma in corrispondenza della fermata Padiglione, a circa 7 Km. da Anzio.

La 3a divisione americana (7°, 15° e 30° reggimento fanteria) sbarcò tra gli sbocchi di R. Loriciana e di F.so Astura, spingendo forze verso T.re del Monumento (1/ 7°), sulla strada di Le Ferriere (30° reggimento fanteria) e verso F.so Astura (1/ 15°) dopo aver lanciato il 6615° reggimento “rangers”, rinforzato dal 509° battaglione paracadutisti su Anzio, per impadronirsi del porto e raggiungere la linea F.ce Materno -Km. 34 - La Chiusa.

Al tiro d'appoggio durante l'assalto delle spiagge da parte delle divisioni, provvidero due complessi navali (2 incrociatori per la 1a divisione inglese e 2 incrociatori e 5 cacciatorpediniere per la 3a divisione americana). Questo fuoco non si dimostrò però necessario poiché, tranne qualche sparuta pattuglia, non si trovò nessuna reazione da parte nemica.

Il porto di Anzio fu preso intatto alle ore 8,15 dai “rangers” e paracadutisti, sbarcati su una vicina spiaggia vicino all'abitato. Le sole distruzioni trovate nell’abitato di Anzio e di Nettuno furono quelle provocate dal tiro alleato.

La sistemazione del porto per lo sbarco fu molto rapida. Furono recuperate una goletta, un rimorchiatore ed una draga che vi erano affondati. Fu fatto saltare un metro e mezzo della sommità del molo del lato interno per accogliere gli L.S.T. Il 25 gennaio, 8 L.S.T. ed un considerevole numero di L.C.T. poterono sfruttare il porto per lo scarico.

La zona di sbarco della 1a divisione inglese risultò minata, e le condizioni dell'approdo dei mezzi da sbarco, più sfavorevoli di quanto previsto.[1] Cosicché lo scarico del personale fu dovuto effettuare a circa 100 m. dalla spiaggia e, per lo scarico di alcuni mezzi da sbarco, si dovette ricorrere alla messa in opera di pontoni, che non consentì tuttavia di superare la crisi. Fu appunto in seguito a queste difficoltà, che la 3a brigata della 1a divisione inglese fu dirottata e sbarcata nel porto di Anzio, e, successivamente, nella spiaggia occidentale fu sospeso lo sbarco anche dei materiali.

Comunque, prima che fossero trascorse tre ore dall'inizio di queste operazioni, i mezzi da sbarco per fanteria avevano completato lo scarico e iniziato il rientro alla base di Napoli.

Lo sbarco continuò in perfetta tranquillità per tutto il giorno 22.  Lo scarico dei rifornimenti procedette parallelamente a quello delle truppe. Artiglierie c. a. vennero contemporaneamente postate per la difesa della testa di sbarco.  Il porto di Anzio fu immediatamente attrezzato in modo che subito poté ricevere 4 navi da sbarco carri armati e tre mezzi minori. Bene organizzata fu pure l’immediata rapida defluenza dal porto e dalle spiagge del materiale scaricato verso i depositi, che andarono costituendosi nella zona al di là delle dune.

Il risultato di tutta questa organizzazione iniziale fu che, in questo primo giorno di sbarco, fu possibile scaricare: 36.034 uomini; 3.069 veicoli e notevoli quantità di materiali di ogni sorta.

 Massimo Coltrinari

[1] I paraggi delle spiagge erano in basso fondale con barre sabbiose, il che voleva dire che le grosse navi per lo sbarco di carri armati toccavano spesso il fondo ad una certa distanza ed avevano difficoltà a raggiungere la spiaggia anche usando i pontoni che avevano a rimorchio. Cv. TAPREI, DORLING, Western Mediterranean - Capo XIII - V).

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