APPROFONDIMENTI
Progetto 2017/1.
Alle ore 2 fu iniziato lo sbarco.
La 1a divisione inglese (2a e 3a brigata di fanteria;
24a brigata guardie; 9° e 43° reparto commandos) iniziò lo sbarco tra F.so
della Caffarella e Torre Caldara, spingendo subito in avanti i reparti
commandos) per interrompere la rotabile Anzio-Roma in corrispondenza della
fermata Padiglione, a circa 7 Km. da Anzio.
La 3a divisione americana (7°, 15° e 30° reggimento
fanteria) sbarcò tra gli sbocchi di R. Loriciana e di F.so Astura, spingendo
forze verso T.re del Monumento (1/ 7°), sulla strada di Le Ferriere (30°
reggimento fanteria) e verso F.so Astura (1/ 15°) dopo aver lanciato il 6615°
reggimento “rangers”, rinforzato dal 509° battaglione paracadutisti su Anzio,
per impadronirsi del porto e raggiungere la linea F.ce Materno -Km. 34 - La
Chiusa.
Al tiro d'appoggio durante l'assalto delle spiagge da
parte delle divisioni, provvidero due complessi navali (2 incrociatori per la
1a divisione inglese e 2 incrociatori e 5 cacciatorpediniere per la 3a
divisione americana). Questo fuoco non si dimostrò però necessario poiché,
tranne qualche sparuta pattuglia, non si trovò nessuna reazione da parte
nemica.
Il porto di Anzio fu preso intatto alle ore 8,15 dai
“rangers” e paracadutisti, sbarcati su una vicina spiaggia vicino all'abitato.
Le sole distruzioni trovate nell’abitato di Anzio e di Nettuno furono quelle
provocate dal tiro alleato.
La sistemazione del porto per lo sbarco fu molto
rapida. Furono recuperate una goletta, un rimorchiatore ed una draga che vi
erano affondati. Fu fatto saltare un metro e mezzo della sommità del molo del
lato interno per accogliere gli L.S.T. Il 25 gennaio, 8 L.S.T. ed un
considerevole numero di L.C.T. poterono sfruttare il porto per lo scarico.
La zona di sbarco della 1a divisione inglese risultò
minata, e le condizioni dell'approdo dei mezzi da sbarco, più sfavorevoli di
quanto previsto.[1]
Cosicché lo scarico del personale fu dovuto effettuare a circa 100 m. dalla
spiaggia e, per lo scarico di alcuni mezzi da sbarco, si dovette ricorrere alla
messa in opera di pontoni, che non consentì tuttavia di superare la crisi. Fu
appunto in seguito a queste difficoltà, che la 3a brigata della 1a divisione
inglese fu dirottata e sbarcata nel porto di Anzio, e, successivamente, nella
spiaggia occidentale fu sospeso lo sbarco anche dei materiali.
Comunque, prima che fossero trascorse tre ore dall'inizio
di queste operazioni, i mezzi da sbarco per fanteria avevano completato lo
scarico e iniziato il rientro alla base di Napoli.
Lo sbarco continuò in perfetta tranquillità per tutto
il giorno 22. Lo scarico dei
rifornimenti procedette parallelamente a quello delle truppe. Artiglierie c. a.
vennero contemporaneamente postate per la difesa della testa di sbarco. Il porto di Anzio fu immediatamente
attrezzato in modo che subito poté ricevere 4 navi da sbarco carri armati e tre
mezzi minori. Bene organizzata fu pure l’immediata rapida defluenza dal porto e
dalle spiagge del materiale scaricato verso i depositi, che andarono costituendosi
nella zona al di là delle dune.
Il risultato di tutta questa organizzazione iniziale
fu che, in questo primo giorno di sbarco, fu possibile scaricare: 36.034 uomini;
3.069 veicoli e notevoli quantità di materiali di ogni sorta.
[1] I
paraggi delle spiagge erano in basso fondale con barre sabbiose, il che voleva
dire che le grosse navi per lo sbarco di carri armati toccavano spesso il fondo
ad una certa distanza ed avevano difficoltà a raggiungere la spiaggia anche
usando i pontoni che avevano a rimorchio. Cv. TAPREI, DORLING, Western Mediterranean
- Capo XIII - V).
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