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domenica 30 gennaio 2022

Russia. Volume I "Un avventura non necessaria". Documetazione

Progetto "Russia" . Materiali per tesi.



In questo volume la documentazione proposta si apre con due documenti di carattere cronologico: uno che riporta le tappe essenziali della avanzata

tedesca in Russia, l’altro le tappe significative indicate da Hitler nel suo discorso dell’11 novembre 1941. Il 1 ottobre 1941 il comunicato tedesco ripreso da tutta la stampa sia tedesca che internazionale dava ormai per sconfitta la URSS: le perdite inflitte nei tre mesi di guerra erano tali che difficilmente uno Stato che avesse subito tali perdite sarebbe stato in grado di sopravvivere. E’ non erano esagerazioni; la parata per l’anniversario della Rivoluzione d’ottobre che si tenne sulla piazza Rossa a Mosca nel 1941 ebbe una caratteristica significativa e unica: le truppe che sfilavano non sarebbero ritornate alle proprie caserme, come normale, ma avrebbero proseguito direttamente per il fronte, I comunicati tedeschi avevano ragione così come Hitler e si attendeva solo la richiesta del Governo sovietico di trattative di resa. Peraltro nel novembre 1941 gli ordini di sgombrare Mosca erano in esecuzione. Lo stesso Governo e lo Stato Maggiore Generale erano in procinto di trasferirsi a ridosso degli Urali, con speranze di continuare la guerra con certo molto alte.

I successivi due documenti riguardano la preparazione italiana. Il primo, l’approntamento del Battaglione “Cervino” per il C.I.S.R. in cui si evince che in Russia si mandavano truppe scelte, ben equipaggiate ed addestrate. La lettera è significativa in quanto la preparazione logistica (equipaggiamenti ed altro) è ben curata e ben ponderata. Il dato corrente della scarsezza di equipaggiamento come causa della disfatta e della tragedia della ritirata permette di dire, leggendo questo documento, che le cause di detta disfatta e di detta tragedia devono essere cercate altrove. Il secondo documento è della Direzione di Sanità Militare che formula raccomandazioni al soldato italiano sul suo comportamento, soprattutto per la sua integrità fisica e sicurezza personale.

Il quinto documento è la cosiddetta “Relazione Messe”. Il 1 novembre 1942 il comandante del C.S.I.R., che aveva condotto le truppe italiane in Russia per oltre un anno raccogliendo lusinghieri risultati, superando anche un inverno in Russia con successo, rientrò a Roma per ordine di Mussolini. Fu sostituito da un generale, più anziano di lui nell’Annuario, ma opaco, di scarsa considerazione, privo di ogni esperienza di guerra sul fronte orientale. In molti rimasero sorpresi, tedeschi per primi, di questa soluzione. Messe, oltre al suo passato, aveva conquistato il cuore e le menti dei suoi soldati, e la stima ed anche l’ammirazione degli alleati, tedeschi per primi, risolvendo molti aspetti sensibili e difficili e conseguendo sul campo successi anche significativi. Aveva raggiunto una certa fama e considerazione. Questa corda era una delle più sensibili agli occhi di Mussolini (in merito la vicenda Balbo e le sue transvolate fa scuola): nessuno doveva in fama e considerare dare la purchè minima ombra a lui, Duce del fascismo. In vritù di questo assioma, che rientra in gran parte nella megalomania del personaggio, Messe fu sostituito con un generale mediocre. Tutta la sua esperienza di un anno di guerra, tutti i rapporti intessuti con gli alleati che stavano dando buoni frutti, furono gettati via in nome di una vanagloria che va anche inserita in una delle cause della disfatta e della tragedia della ritirata di Russia. Messe non esitò a scrivere e dire che l’ARMIR, se fosse stato al suo comando, non avrebbe fatto la fine che fece.

La Relazione qui riprodotta servirà, poi, di base alla pubblicazione che Giobanni Messe dedicherà alla campagna di Russia che è stata di nuovo edita nel 2005.

 

Seguono due documenti, preceduti da una nota di compiacimento per il comportamento delle truppe italiane e la relazione di un combattimento del battaglione Monte Cervino, che sono ordini operativi relativi alle operazioni del luglio 1942. Tre documenti, poi, sono dedicati alle gesta del “Savoia” Cavalleria e alla nota carica del 24 agosto 1942. I rapporti tra alleati, tra Italiani e tedeschi sono sintetizzati dal documento in cui vi sono scritte note di compiacomento da parte dell’alleato tedesco sul comportamento dell’alleato italiano. Quattro documenti di relazioni del nostro S.I.M., Servizio Informazioni Militare, sulla situazione del nemico e delle sue riserve, attestano come nel 1942 la URSS ormai aveva superato la crisi del 1941, che l’aveva portata sull’orlo del disastro e della resa. Una relazione del generale Comandante la divisione “Torino”, datata 1945, ma riferentesi al 1941 sui rapporti con la popolazione russa nella fase di avanzata precede cinque articoli di Luigi Barzini per il Corriere della Sera sull’andamento e sulle vicende del soldato italiano sul fronte orientale, una testimonianza di prima mano delle operazioni e dei combattimenti alla vigilia dell’inverno.

Sono 23 documenti, in questo volume, a cui si affiancano delle fotografie che sono state scattate da un reduce di Russia e che testimoniano in modo visivo la realtà di quel primo anno di guerra su fronte russo.

 

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