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venerdì 9 settembre 2022

Tracce di Ricerca

 

Allegri Girolamo: il “frate” pilota

di

Osvaldo Biribicchi

 

Il Sottotenente di complemento pilota Girolamo Allegri, asso della giovane aviazione militare italiana, ha avuto un posto d’onore nella produzione letteraria dannunziana con il libro Morte di frate Ginepro. Un frate pilota? Quale relazione lega il libro al valoroso aviatore? Allegri, nato a Venezia il 25 marzo 1893, dopo aver compiuto il servizio militare nel 5o Reggimento Artiglieria viene richiamato, a seguito della mobilitazione, con il grado di sergente d’artiglieria. L’Italia è ormai prossima ad entrare in guerra, Allegri chiede di passare in aviazione e, dopo aver conseguito il brevetto di pilota, inizia i voli di guerra mentre l’esercito italiano, dopo Caporetto, è fermo sul Piave.                Fra Ginepro si mette subito in luce per le sue qualità acrobatiche, per la sua audacia e coraggio. Compie ben 119 voli in undici mesi, celebre è rimasta la cosiddetta beffa di Feltre; il 7 giugno 1918 compare all’improvviso a volo radente sul campo d’aviazione austriaco di Feltre bombardando e mitragliando, fra un looping ed un tonneau, tutto ciò che gli capita a tiro. Così come è comparso sparisce tra lo smarrimento, la paura e la malcelata ammirazione del nemico. Due mesi dopo, in servizio presso la leggendaria 87a Squadriglia “La Serenissima” (costituita in gran parte da piloti veneti), conosce Gabriele d’Annunzio che rimane affascinato dalla figura di questo simpatico pilota veneziano con una lunga barba che lo fa assomigliare più ad un monaco guerriero, da cui il soprannome di Fra Ginepro coniato dal Vate, che ad un freddo pilota da caccia. È con d’Annunzio nello storico volo su Vienna, il 9 agosto 1918, quando sette velivoli della 87a Squadriglia si presentano in perfetta formazione sul cielo della capitale austriaca per lanciare migliaia di volantini propagandistici. L’impresa vale ad Allegri la promozione a sottotenente. Una gioia di breve durata; il pilota veneziano, dopo tanti temerari e rischiosi voli di guerra, muore a soli venticinque anni il 5 ottobre 1918 dopo essere entrato in collisione, poco prima di atterrare sul campo volo di San Pelagio, con l’aereo del compagno di squadriglia Guglielmo Vianini che riesce a salvarsi. Il Poeta, addolorato per la perdita dell’amico e valoroso pilota, scrive in sua memoria lo struggente libro Morte di frate Ginepro.                                                                                                                                                  A Girolamo Allegri, il 19 agosto 1921, è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione: Pilota di raro ardire e di virtù eccezionali iniziava, per primo, una serie di bombardamenti e mitragliamenti di grande efficacia, eseguiti tutti a quota bassissima su importanti centri di vita del nemico, alcuni dei quali nelle più remote retrovie avversarie. Non ancora ristabilito da recente malattia, pur di partecipare ad una di queste importantissime azioni sopra scalo ferroviario importante, partiva in volo di propria iniziativa, e con audacia e perizia effettuava il bombardamento riuscito efficacissimo. Al ritorno, per causa accidentale, precipitava al suolo sullo stesso campo di partenza, chiudendo così il servizio di magnifico soldato dell’aria con olocausto della sua valorosa esistenza. Già decorato di tre medaglie d’argento ed una di bronzo al valore militare. Cielo di La Comina - Franzensfeste, Casarsa, Portogruaro, agosto - ottobre 1918.

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