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martedì 20 settembre 2016

Cesena. Università della terza età. I

L’interesse di Nello e dell’UTE per la salvaguardia del patrimonio artistico cesenate e la conservazione del suo tessuto urbanistico antico ha –come si dice- radici lontane.
La prima lettera alla Sovrintendenza per il recupero dei resti dell’abside di San Francesco è del lontano 1968. Ciclicamente, pazientemente, documentandosi e studiando, l’interesse e le sollecitazioni non sono venute mai meno, estendendo la richiesta al recupero della ormai cadente Casa Bufalini e al ripristino del “Giardino Bufalini” (così era nota l’attuale piazza desolata). La lettera del 1996 ne è una testimonianza.
L’UTE, attraverso Nello, sollecitò poi la Fondazione della Cassa di Risparmio ad affrontare il tema complessivo dell’area Malatestiana (compresa l’adiacente Casa Bufalini con i resti dell’abside). Ne uscì uno studio preliminare per un “piano di valorizzazione del comparto malatestiano” (La Malatestiana e la città), ad opera di un gruppo di valentissimi architetti cesenati: Tommaso Cantori, Ilario Fioravanti, Gilberto Orioli, Oddone Pezzi e Giampiero Teodorani. Il lavoro fu pubblicato nel 2001 dal “Ponte Vecchio” e venne ‘offerto’ al Comune come contributo per un intervento che pareva imminente.
Non se ne tenne, nei fatti, alcun conto. I vari lotti di intervento su quella che –ormai- era diventata, con un pizzico di nostrana grandeur, la ‘Grande Malatestiana, si susseguirono fermandosi proprio ai margini di Casa Bufalini e dell’abside della demolita chiesa di San Francesco, rudere celato dalla muraglia di Zavatti.
Ora, trascorsi altri anni, si sta concretizzando la possibilità di un intervento che eviti il crollo della Casa natale di Maurizio Bufalini, “gigante” della cultura, della scienza e dell’impegno civile, vera gloria cittadina, che avrebbe meritato ben altro da parte dei cesenati, oltre alla piazza (denominata lui vivente), al monumento, qualche anno dopo la morte, e all’intitolazione dell’Ospedale Civile.
Ora dunque, è alle porte un intervento che auspichiamo non sia solo di restauro conservativo, effettuato secondo le migliori progettazioni e tecniche di intervento filologico che salvaguardino la casa natale, ma anche di recupero funzionale, permettendo di celebrare degnamente la figura e l’opera dell’illustre clinico, del grande scienziato, di un Bufalini, che lasciò alla Malatestiana un importantissimo fondo scientifico di molte migliaia di volumi e che volle essere sepolto umilmente nel Cimitero della “sua” città, quando i fiorentini avrebbero voluto a tutti i costi accoglierlo nel loro Pantheon, in Santa Croce.
Un intervento, dunque, che potrebbe ricordare Bufalini nella sua casa, accogliendone testi, documenti e ricordi storici, che dovrebbe rendere fruibile finalmente i resti dell’abside di San Francesco (ora celati dal muro ottocentesco) e che potrebbe costituire l’ideale ‘biglietto da visita’ per l’ingresso nell’area malatestiana.
Dal cortile, infatti, aprendo un varco nel muro di cinta della Casa, sarebbe possibile godere della completa ed unica visione dell’edificio della Malatestiana, facendone apprezzare l’equilibrio strutturale esterno, oltre alla magnificenza interna. Cogliendo anche l’occasione per demolire una cabina di trasformazione ENEL che non ha più ragion d’essere e di essere di quelle dimensioni.
Modeste proposte, le nostre dell’UTE che, siamo certi, ‘sfonderanno porte aperte’ e già saranno all’attenzione dei nostri politici e dei tecnici incaricati dell’intervento, che è dato per imminente.
Nel 2017, il 4 di giugno, fra l’altro, ricorre il 230° Anniversario della nascita di Maurizio Bufalini
Speriamo...

Daniele Vaienti, Presidente dell’U.T.E.




FINALITA’ DELL’UNIVERSITA’
DELLA TERZA ETA’

Sul piano
-  culturale : recuperare e mantenere il gusto e la soddisfazione del sapere e la stimolante curiosità di imparare cose nuove;
- psico-sociale: favorire la socializzazione e combattere la solitudine, l’isolamento e la depressione aprendo nuovi rapporti di vera amicizia;
-  biologico:  contrastare la involuzione della mente e del corpo. Mantenere lo spirito giovanile che è creativo;
-  locale:  promuovere la conoscenza, la scoperta ed il recupero delle proprie radici storiche, a partire dalle origini fino ai giorni nostri;
- artistico locale: segnalare opere d’arte che necessitano di restauro o recupero per una loro buona conservazione;
-  della salute:  offrire un aiuto fisico all’anziano con nozioni di carattere sanitario e alimentare.

LEZIONI

1)  Le lezioni si svolgono, di norma, il martedì e il venerdì.
2)  Le lezioni avranno inizio il 20 settembre 2016 e termineranno il 30 maggio 2017: si divideranno in due cicli: dal 20 settembre al 20 dicembre 2016 e dal 17 gennaio al 30 maggio 2017.
3)  Eventuali variazioni di programma verranno tempestivamente comunicate oralmente o per iscritto, di volta in volta, durante le lezioni.
4)  La Presidenza informerà i soci in caso di sostituzione del docente impedito a tenere la lezione, comunicandone le variazioni.
5)  Le lezioni inizieranno puntualmente alle 15,30 e i soci sono impegnati ad osservare l’orario per il corretto funzionamento dell’attività didattica.
6) Al termine delle lezioni, per 15 minuti, possono essere formulate richieste di chiarimenti o essere poste domande ai docenti.



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