L’interesse
di Nello e dell’UTE per la salvaguardia del patrimonio artistico cesenate e la
conservazione del suo tessuto urbanistico antico ha –come si dice- radici
lontane.
La
prima lettera alla Sovrintendenza per il recupero dei resti dell’abside di San
Francesco è del lontano 1968. Ciclicamente, pazientemente, documentandosi e
studiando, l’interesse e le sollecitazioni non sono venute mai meno, estendendo
la richiesta al recupero della ormai cadente Casa Bufalini e al ripristino del “Giardino
Bufalini” (così era nota l’attuale piazza desolata). La lettera del 1996 ne è
una testimonianza.
L’UTE,
attraverso Nello, sollecitò poi la Fondazione della Cassa di Risparmio ad
affrontare il tema complessivo dell’area Malatestiana (compresa l’adiacente
Casa Bufalini con i resti dell’abside). Ne uscì uno studio preliminare per un
“piano di valorizzazione del comparto malatestiano” (La Malatestiana e la città), ad opera di un gruppo di valentissimi
architetti cesenati: Tommaso Cantori, Ilario Fioravanti, Gilberto Orioli,
Oddone Pezzi e Giampiero Teodorani. Il lavoro fu pubblicato nel 2001 dal “Ponte
Vecchio” e venne ‘offerto’ al Comune come contributo per un intervento che
pareva imminente.
Non
se ne tenne, nei fatti, alcun conto. I vari lotti di intervento su quella che
–ormai- era diventata, con un pizzico di nostrana grandeur, la ‘Grande Malatestiana, si susseguirono fermandosi
proprio ai margini di Casa Bufalini e dell’abside della demolita chiesa di San
Francesco, rudere celato dalla muraglia di Zavatti.
Ora,
trascorsi altri anni, si sta concretizzando la possibilità di un intervento che
eviti il crollo della Casa natale di Maurizio Bufalini, “gigante” della
cultura, della scienza e dell’impegno civile, vera gloria cittadina, che
avrebbe meritato ben altro da parte dei cesenati, oltre alla piazza (denominata
lui vivente), al monumento, qualche anno dopo la morte, e all’intitolazione
dell’Ospedale Civile.
Ora
dunque, è alle porte un intervento che auspichiamo non sia solo di restauro
conservativo, effettuato secondo le migliori progettazioni e tecniche di
intervento filologico che salvaguardino la casa natale, ma anche di recupero
funzionale, permettendo di celebrare degnamente la figura e l’opera dell’illustre
clinico, del grande scienziato, di un Bufalini, che lasciò alla
Malatestiana un importantissimo fondo scientifico di molte migliaia di volumi e
che volle essere sepolto umilmente nel Cimitero della “sua” città, quando i
fiorentini avrebbero voluto a tutti i costi accoglierlo nel loro Pantheon, in
Santa Croce.
Un
intervento, dunque, che potrebbe ricordare Bufalini nella sua casa,
accogliendone testi, documenti e ricordi storici, che dovrebbe rendere fruibile
finalmente i resti dell’abside di San Francesco (ora celati dal muro
ottocentesco) e che potrebbe costituire l’ideale ‘biglietto da visita’ per l’ingresso nell’area malatestiana.
Dal
cortile, infatti, aprendo un varco nel muro di cinta della Casa, sarebbe
possibile godere della completa ed unica visione dell’edificio della
Malatestiana, facendone apprezzare l’equilibrio strutturale esterno, oltre alla
magnificenza interna. Cogliendo anche l’occasione per demolire una cabina di
trasformazione ENEL che non ha più ragion d’essere e di essere di quelle
dimensioni.
Modeste
proposte, le nostre dell’UTE che, siamo certi, ‘sfonderanno porte aperte’ e già
saranno all’attenzione dei nostri politici e dei tecnici incaricati
dell’intervento, che è dato per imminente.
Nel 2017, il 4 di giugno, fra l’altro, ricorre il 230° Anniversario della nascita di Maurizio Bufalini
Speriamo...
Daniele
Vaienti, Presidente dell’U.T.E.
FINALITA’
DELL’UNIVERSITA’
DELLA TERZA ETA’
Sul piano
- culturale : recuperare e
mantenere il gusto e la soddisfazione del sapere e la stimolante curiosità di
imparare cose nuove;
- psico-sociale: favorire la socializzazione e combattere la
solitudine, l’isolamento e la depressione aprendo nuovi rapporti di vera
amicizia;
- biologico: contrastare la involuzione della mente e del
corpo. Mantenere lo spirito giovanile che è creativo;
- locale: promuovere la conoscenza, la scoperta ed il
recupero delle proprie radici storiche, a partire dalle origini fino ai giorni
nostri;
- artistico locale: segnalare opere d’arte che necessitano di
restauro o recupero per una loro buona conservazione;
- della salute: offrire un aiuto fisico all’anziano con
nozioni di carattere sanitario e alimentare.
LEZIONI
1) Le lezioni si svolgono, di norma, il martedì e il venerdì.
2) Le lezioni avranno inizio il 20 settembre 2016
e termineranno il 30 maggio 2017: si divideranno in due cicli: dal 20 settembre al 20 dicembre 2016 e dal 17
gennaio al 30 maggio 2017.
3) Eventuali
variazioni di programma verranno tempestivamente comunicate oralmente o per
iscritto, di volta in volta, durante le lezioni.
4) La Presidenza informerà i soci in caso di
sostituzione del docente impedito a tenere la lezione, comunicandone le
variazioni.
5) Le lezioni inizieranno puntualmente
alle 15,30 e i soci sono impegnati ad osservare l’orario per il corretto
funzionamento dell’attività didattica.
6) Al
termine delle lezioni, per 15 minuti, possono essere formulate richieste di
chiarimenti o essere poste domande ai docenti.
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